In Sardegna si sperimenta l’uso di reti dotate di sensori hitech per proteggere lo squalo e altri animali di grossa taglia dalla pesca
Nel Mediterraneo si stima che poco meno della metà delle specie marine è a rischio di estinzione. Tra queste figurano anche grandi animali come la tartaruga marina, le balenottere e lo squalo, di cui si è riusciti a riprodurre artificialmente la pelle tramite stampa 3D. Per salvaguardare la grande fauna marina, che spesso finisce per morire a causa della pesca intensiva, in Sardegna si sta sperimentando l’uso di reti con sensori hitech.
Reti hitech per salvare lo squalo
Sull’isola dell’Asinara alcuni pescherecci stanno già sperimentando l’utilizzo di un sistema dal dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università della Calabria. La tecnologia dell’ateneo campano è composta da una serie di sensibilissimi sensori di nuova generazione posti all’interno di miniboe attaccate alle reti. Questi segnalano con SMS ai membri dell’equipaggio l’avvenuta cattura di animali di grossa taglia come lo squalo elefante.
Il progetto è stato sviluppato nell’ambito di Sharklife, un programma europeo finanziato tramite il fondo LIFE+ per la conservazione dello squalo nel Mediterraneo.