Exploring the new IT per fare business in modo nuovo

Continua il roadshow IDC che farà tappa a Torino e Verona con Cisco, EMC, Intel, Schneider Electric e VMware

Prosegue con grande successo di partecipazione il roadshow targato IDC che esplora l’evoluzione dell’IT dal punto di vista tecnologico e organizzativo e che il 25 settembre farà tappa a Torino e si concluderà a Verona il primo di ottobre.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Ma che cosa significa new IT? Significa imboccare la via giusta del cambiamento. Le imprese si trovano a fare scelte che decideranno il futuro del loro business. Si tratta di decidere se imboccare la strada “vecchia” e senza uscita della old IT oppure se percorrere la via nuova del rinnovamento che permetterà di cogliere nuove opportunità.

Cambia l’IT di riferimento e cambiano anche le priorità di business. Non subire il cambiamento è in cima alla lista delle cose da fare. Mobile, cloud, social, big data ridisegnano il profilo IT e di business delle imprese italiane. La ricerca IDC conferma la forte affermazione di questi fenomeni che, nel 2014, stanno trasformando il panorama di tecnologie, modelli e principi IT, in risposta a nuovi modi di fare business. «Nuove priorità aziendali – spiega Fabio Rizzotto, senior research & consulting director di IDC Italia – emergono e vedono la soddisfazione di clienti e mercati finali sempre più al centro dell’attenzione, per raggiungere i quali assumono ancora più importanza rispetto al passato la revisione organizzativa e la reingegnerizzazione dei processi aziendali».

New IT significa semplificare la gestione interna per un migliore affiancamento dell’IT al business e utilizzare la mobility per incrementare la produttività. Ma non solo. New IT vuol dire anche governance distribuita per unire le forze tra IT e LOB, data management per estrarre valore dai dati, cloud per rendere l’infrastruttura agile e data center evoluti per migliorare la flessibilità e la scalabilità delle risorse fisiche e IT.

«L’inarrestabile espansione della Terza Piattaforma – dicono gli analisti di IDC – sta trasformando l’infrastruttura IT aziendale e anche i processi di acquisto e di gestione delle sue componenti tecnologiche e applicative. In Italia, molte organizzazioni IT aziendali iniziano ad affrontare la delicata fase di evoluzione da un modello organizzativo centralizzato a uno ibrido o federato per ridefinire il ruolo della tecnologia nei processi di business e condividere con le linee di business (LOB) obiettivi e budget per l’innovazione tecnologica».

Leggi anche:  Cloudera nomina Francisco Mateo-Sidron Senior Vice President Sales EMEA

Terza piattaforma in Coop Adriatica

«L’IT non deve essere solo al “servizio” del cambiamento ma deve essere driver nelle proposte di cambiamento» – ha detto Andrea Furegon, responsabile servizio sviluppo e manutenzione software di COOP ADRIATICA, una delle nove grandi cooperative che fanno parte del sistema Coop. L’adozione della “Terza Piattaforma” in Coop Adriatica ha portato al ripensamento delle applicazioni di back-end in termini di disponibilità dei servizi offerti, di definizione di una strategia di comunicazione unificata attraverso i diversi strumenti (portale web, applicazioni mobile) e di un modello di project management con un nuovo approccio al data center (virtualizzazione, facility management e cloud) e alle “operations”.

Cisco Italia: «Semplificare per crescere»

Cisco negli ultimi decenni ha interpretato la crescita delle proprie piattaforme dal networking, alla telefonia IP e agli UCS guardando all’esplosione dei big data, allo sviluppo dell’enterprise mobility, al cloud e alla sicurezza. Unified Computing System e infrastrutture convergenti che integrano in un unico dispositivo, server, switch, storage e software di virtualizzazione rappresentano la soluzione per aiutare le aziende ad affrontare le nuove sfide della crescita e del modo di lavorare e produrre.

La crescita esponenziale del numero di utenti, dispositivi e applicazioni mobili crea maggiore complessità per i reparti IT che devono soddisfare le aspettative per le prestazioni, mantenere livelli adeguati di sicurezza e offrire accesso convergente alle reti wired e wireless e intelligenza per semplificare l’amministrazione della rete. Con più di mille clienti, Cisco Unified Access è basato su policy, gestione e rete unificate, un approccio che può aiutare il reparto IT a creare una piattaforma di rete intelligente in grado di fornire nuovi livelli di semplicità, agilità, scalabilità e gestibilità.

Leggi anche:  Econocom lancia una grande campagna di recruitment

Dario Regazzoni (EMC Italia): «Accessibilità e fruibilità»

La tecnologia di virtualizzazione è stata davvero dirompente. Ancora più dirompente la convergenza tra cloud e big data, che però sta ponendo un serio problema di governo dell’utenza aziendale sempre pronta a superare la direzione IT. Bisogna colmare il gap tra requisiti e aspettative per fare in modo che l’IT sia centro di cambiamento all’interno dell’impresa, rispondendo alle esigenze di business che vanno verso l’analisi dei dati, la mobilità e il cloud. Ma come si fa a mettere i dati nel motore del business? Per capitalizzare il valore delle informazioni, secondo EMC bisogna prima immagazzinare i dati, proteggerli e renderli soprattutto fruibili e accessibili. Per un operatore di telefonia mobile, capire meglio i propri clienti significa estrarre conoscenza nuova dai dati, correlando le informazioni già esistenti con quelle catturate ed elaborate in tempo reale per ridurre – per esempio – il tasso di churn e aumentare la customer experience.

Luca Zerminiani (VMware Italia): «L’evoluzione della virtualizzazione»

VMware  supporta il processo di evoluzione tecnologica in azienda applicando il paradigma della virtualizzazione dei server alle altre componenti del data center e del cloud. Dal core business della server virtualization oggi VMware vuole estendere la virtualizzazione in nuove aree, in particolare nel mondo della rete, in cui la virtualizzazione sta avendo una forte accelerazione. La virtualizzazione non è solo la tecnologia che ha cambiato per sempre la faccia del data center, ma sta alle fondamenta del cloud computing. Cloud privato e cloud pubblico non devono essere visti come entità separate, ma come due mondi che si parlano. L’IT aziendale – però – deve svincolarsi da logiche superate. L’IT manager deve diventare un broker di soluzioni. La software-defined enterprise prevede un processo di automatizzazione dell’infrastruttura in modalità software. Si tratta di un modello in cui le architetture sono definite e gestite da software, il data center è completamente virtualizzato e dati e applicazioni vengono fruite in mobilità e in totale sicurezza da qualsiasi dispositivo, come dimostra l’esperienza di un grande gruppo editoriale italiano.

Leggi anche:  Nuova nomina in Netskope

 

Vincenzo Spagnoletti (Schneider Electric): «Mettere al centro il data center»

Un’infrastruttura IT che faccia la differenza è un’infrastruttura realizzata con la massima qualità e soluzioni al top del mercato, qualunque sia la dimensione dell’impresa. Bisogna offrire risposte specifiche per le necessità del momento, senza che questo limiti la capacità di seguire l’espansione del business, e bisogna garantire al cliente la capacità di controllare e gestire le proprie risorse IT in modo efficace e integrato con il business, così da trasformare il data center in una risorsa di crescita. Di recente, Schneider Electric ha aiutato Computer Gross, il principale distributore a valore aggiunto del mercato ICT italiano, a realizzare un nuovo Data Center presso la sede di Empoli, destinato a supportare Arcipelago.net, un programma innovativo che consente ai rivenditori di offrire soluzioni cloud personalizzate ai loro clienti. Le soluzioni applicate consentono la massima efficienza e la massima affidabilità, in particolare grazie alle scelte operate per il cooling, con scelte che consentono di gestire la temperatura in modo differenziato rispetto ai carichi e già pronte a supportare la futura crescita del Data Center. Il progetto consente a Computer Gross di sostenere la naturale evoluzione verso il cloud del suo modello distributivo, con uno strumento che prima non esisteva sul mercato. In questo modo, il Data Center diventa un acceleratore di business per i dealer, che possono utilizzarlo per sperimentare e offrire tutti i modelli di servizio tipici del cloud.