Il decreto sull’equo compenso, che diverrà operativo fra 10 giorni, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Per smartphone e tablet pagheremo 5,20 euro in più
E’ stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale il decreto sull’equo compenso firmato il 20 giugno dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Come prevede la legge le cifre sono state ritoccate verso l’alto e tenendo conto dell’IVA al 22% i rincari arrivano fino al 704% per quanto riguarda gli smartphone. Il decreto entrerà in vigore fra 10 giorni.
Le cifre ufficiali dell’equo compenso
equo compenso pre decreto | equo compenso post decreto | prezzo con IVA 22% sul prodotto finale | |
cellulare | 0,90 euro | 0,50 euro | 0,61 euro |
smartphone | 0,90 euro | 5,20 euro | 6,34 euro |
tablet | 0 euro | 5,20 euro | 6,34 euro |
computer desktop e notebook | 1,90/2,90 euro | 5,20 euro | 6,34 euro |
TV con funzione di registrazione | 0 euro | 4 euro | 4,88 euro |
chiavetta USB | 0,09 euro/GB | 0,10 euro/GB, massimo 9 euro | 10,98 euro |
Hard disk | 9,66 euro (15 GB e oltre) | 0,01 euro/GB, 20 euro per 2 TB | 24,40 euro |
La cosa che salta subito all’occhio sono le cifre che riguardano tablet e TV con sistema di registrazione prima esenti dal contributo da corrispondere alla SIAE. In particolare per quanto riguarda i televisori bisognerà aggiungere ai 4 euro previsti anche la tariffa imposta su har disk e chiavette USB necessarie per poter registrare contenuti. Rispetto ad altri Paesi europei, a parte Germania e Francia, gli italiani pagheranno molto di più per la tecnologia. Un tablet da 16 GB costerà 4 euro in più rispetto ad una media Ue di 1,57 euro. Dall’equo compenso la SIAE, a cui spetta il contributo per risarcirla delle “copie private”, otterrà 150 milioni di euro pari ad un quarto dell’intero gettito raccolto in tutta europa (600 milioni di euro).
Recentemente Altroconsumo e Confindustria Digitale hanno fatto sapere di voler ricorrere al Tar per l’annullamento del decreto.