Debolezze senza fili

Cellulari e Wi-Fi somigliano alle rose: bellissime, persino incantevoli, ma non prive di spine

Continua – imperterrita – la rassegna degli sconosciuti. Nessuno di noi (vi prego, non smentitemi!) ha sentito parlare di Jason Humphreys. Tranquilli, non mi aspetto nemmeno repliche manzoniane che vadano a domandare chi era costui.

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A ogni buon conto, giusto per sedare quel briciolo di curiosità che si annida anche nel più indifferente lettore, mi sbrigo a dire che il tizio in questione è uno sconosciuto automobilista americano che recentemente si è beccato una multa-record di ben 48mila dollari.

Qualcuno è sicuramente sobbalzato sulla sedia provando a immaginare cosa mai possa aver combinato un simile guidatore. Inutile pensare a velocità sconsiderate (immortalate da impietosi autovelox) o a manovre spericolate (capaci di far rabbrividire il più sconsiderato degli stuntman): il nostro Jason si è beccato la ciclopica contravvenzione per il telefonino. E quel che è peggio, tutta la storia non riguarda il suo cellulare, ma quello delle persone alla guida delle automobili in transito nei dintorni di casa Humphreys.

Non parliamo di sicurezza stradale, o quanto meno non ci preoccupiamo – in questa pagina – di questioni relative a mezzi di trasporto: tranquilli, il cuore del mistero ha connotazione tecnologica.

Mister Humphreys è protagonista di una micidiale operazione di jamming, ovvero di disturbo sistematico delle frequenze utilizzate dai telefoni mobili per agganciare la rete di comunicazione e …fare il loro mestiere. L’interferenza generata da un terribile jammer è in grado di bloccare i cellulari, non consentendo loro di dialogare con i ponti radio (BTS direbbero i tecnici più puntuali) che sono il perno delle singole porzioni (o celle) della rete di copertura del servizio.

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Siamo in Florida, dove le leggi non vietano agli automobilisti di fare telefonate mentre percorrono il loro itinerario, ma impongono di stare fermi in parcheggio solo per scrivere o leggere i messaggini di testo. Per due anni, l’infaticabile Jason ha piazzato il suo dispositivo da guerra elettronica sul sedile posteriore della sua Toyota Highlander con cui si aggirava nei paraggi di casa. Ci immaginiamo un giovinastro, uno smanettone punk o qualcosa del genere, e invece ci troviamo dinanzi un sessantenne esasperato dal veder sfrecciare veicoli i cui conducenti – piuttosto che porre attenzione nella guida – si manifestavano indaffaratissimi nelle chiacchiere più inutili al cellulare.

L’opera di “moralizzazione stradale” è inciampata in una segnalazione alla Polizia presentata da Metro PCS, un operatore di telefonia mobile, che lamentava interferenze sui propri ripetitori di segnale e sottolineava che il disturbo aveva inspiegabili picchi negli orari di spostamento dei pendolari.

Si sono messi al lavoro gli agenti della FCC, la Commissione Federale delle Comunicazioni, che – dopo mesi di perlustrazione – hanno avuto la fortuna di trovarsi in coda dietro al SUV di Jason. Improvvisamente, l’apparato ricetrasmittente a bordo dell’auto della pattuglia ha smesso di funzionare e uno di loro ha subito pensato di telefonare ai colleghi della centrale operativa. Niente da fare. Anche i cellulari erano KO. Perfetto, la fastidiosa emittente era nei dintorni…

Il resto della storia è facile da immaginarsi. A questo punto la riflessione. Immancabile. La vulnerabilità delle comunicazioni mobili è fin troppo evidente. Proviamo a immaginare l’uso di strumenti analoghi a quello di Jason Humphreys in contesti differenti e senza dubbio più vicini alla nostra realtà.

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Che cosa succede se una simile paralisi colpisce una palazzina di uffici, impedendo agli utenti di una rete non cablata di condividere documenti, consultare archivi, utilizzare la posta elettronica o semplicemente lavorare?

Il “metodo Jason” è già molto diffuso dalle nostre parti. Lo utilizzano normalmente i ladri che vogliono bloccare le comunicazioni di allarme dei commutatori telefonici degli impianti a tutela di un appartamento. Il cellulare va in tilt e non avvisa nessuno dell’avvenuta intrusione…

Forse è il caso che si cominci a pensare anche a questo.