Bose porta Beats in tribunale per 5 brevetti

Bose porta Beats in tribunale per 5 brevetti

Bose ha presentato presso l’Antitrust USA una denuncia in cui chiede il ritiro delle cuffie Beats poiché sfruttano illecitamente 5 suoi brevetti

Nuovi guai in tribunale per Apple dopo il caso del produttore cinese che l’accusa di aver utilizzato illecitamente un proprio brevetto per la realizzazione dell’assistente vocale Siri. Bose, celebre società nel campo dell’elettronica specializzata in ambito musicale, ha portato in tribunale Beats, acquisita dalla Mela il 3 maggio scorso, per alcuni brevetti contestati utilizzati per cancellare il rumore dalla cuffie. La richiesta di ritiro dal mercato di alcuni prodotti realizzati dall’azienda fondata dal rapper Dr. Dre è stata inviata all’International Trade Commission (Itc), ovvero l’antitrust statunitense.

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Bose vs Beats

Bose chiede il ritiro delle importazioni delle cuffie Beats Studio e Studio Wireless poiché a suo parere sfruttano brevetti da lei depositati e utilizzati da Beats senza consenso. I quotidiani statunitensi affermano che nei documenti consegnati all’Antitrust da Bose sono citati anche i due vendor cinesi Foxlink’s Fugang Electronic e PCH International. Il fascicolo oltre ad essere stato sottoposto alla Itc è stato inserito in un’azione civile presso la orte federale del Delaware. Con ogni probabilità il verdetto per quanto riguarda questa azione legale verrà sospeso in attesa della decisione dell’Antitrust USA, le cui indagini solitamente si concludono nell’arco di un anno. Beats non è comunque l’unico bersaglio di Bose. Il colosso dell’elettronica recentemente ha presentato una denuncia all’Itc nei confronti di Monster in cui chiedeva il blocco delle importazioni dei suoi auricolari.

L’acquisizione di Beats da parte di Apple è stata la più importante nella storia di Cupertino. La Mela ha speso ben 3 miliardi di dollari per acquistare Beast Electronics e il suo servizio di streaming musicale “umano” Beats Music. L’operazione servirà ad Apple per competere con i nuovi arrivati Pandora e Spotify che hanno letteralmente rivoluzionato il settore della musica online. Per quanto riguarda il servizio svedese, pare che Google abbia avanzato un’offerta per acquistarlo ma la cifra proposta è stata ritenuta insufficiente.

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