Boccia: “Mai parlato di web tax”

Secondo il presidente della commissione Bilancio della Camera, il termine è stato inventato dalle multinazionali per osteggiarla e non farla passare

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E’ come se finora avessimo parlato del nulla. E’ questo il succo del discorso di Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in occasione della chiusura dei lavori del convegno “Economia digitale e industria culturale”. Secondo Boccia, la “web tax” era solo una norma per equiparare i big della rete alle altre normali imprese, imponendo uguali contributi fiscali. Il termine “tassa”, per Boccia, è stato inventato dalle stesse aziende che si sentivano coinvolte nella faccenda, con il tentativo di dare al procedimento una connotazione negativa e osteggiarne l’approvazione.

 

Equity Act

Il presupposto di ciò che dovrà diventare l’economia mondiale è che non vi è debba essere separazione tra reale e digitale, non più. Tentate di suddividere i due contesti vorrebbe dire falsare il panorama economico corrente, che invece vive di momenti di forte integrazione tra impresa classica e digitale, con soggetti che riescono ad operare in entrambi i mercati. “Approfittiamo del semestre europeo per rilanciare questo concetto assieme ad un Equity Act che riesca ad unire economia reale e digitale – ha detto ieri Boccia da Montecitorio – sentiamo l’appoggio delle imprese (presenti ieri gli editori Confaloniere e De Benedetti) e per questo vogliamo completare l’iter iniziato con la legge di stabilità del 2014”.

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