Nuove professioni: entro il 2020 crescerà del 44% la richiesta di e-leader nelle aziende

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Questa nuova figura professionale dovrà abilitare l’innovazione, in particolare nelle imprese e nelle startup e negli enti pubblici

Si è svolto ieri al Politecnico di Milano l’incontro “New Curricula for e-Leadership – Delivering Skills for an Innovative and Competitive Europe” per fare il punto sulla figura e l’importanza dell’e-Leader all’interno delle nostre imprese. La tecnologia digitale infatti è sempre più fondamentale per lo sviluppo di prodotti e servizi e per incrementare il business delle aziende.

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Attualmente tecnologie come il cloud computing, il big data analytics, l’internet of things, il mobile devices & apps rappresentano circa il 22% della spesa IT delle aziende italiane ma – secondo le previsioni di IDC, società specializzata in ricerche di mercato in ambito IT – entro il 2020 questa percentuale salirà al 40%, una crescita di circa il 98%.
In questo contesto di cambiamento digitale cresce la richiesta della figura dell’e-Leader, un professionista che deve conoscere bene le tecnologie dell’informazione ma anche possedere competenze manageriali per comunicare all’interno di un team aziendale l’importanza delle innovazioni digitali.

Secondo i dati emersi durante il convegno – organizzato da Fondazione Politecnico di Milano, in collaborazione con Rete Competenze per l’Economia Digitale, Cefriel, PoliHub e AICA, nell’ambito del progetto “eSkills Guide-Guidelines and the European Quality Labels for New Curricula” coordinato da Empirica e finanziato dalla Commissione Europea, Directorate-General Enterprise & Industry – la domanda di e-Leader crescerà del 44,2%, entro il 2020. Crescerà anche, del 16%, la richiesta di informatici di alto livello, diminuirà invece del 16,8% quella degli informatici generici non specializzati. L’e-Leader dovrà inoltre essere in grado di anticipare e intravedere nuovi modelli organizzativi, produttivi e di business, ricorrendo al grande potenziale della tecnologia digitale per guidare il cambiamento.

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“Fondazione Politecnico è impegnata da tempo nel campo della certificazione delle competenze: è infatti esperto CEN, ente di formazione europeo e ha inoltre lavorato, insieme ad altri soggetti, al quadro europeo delle competenze nel campo ICT (The European e-Competence Framework e-CF) – commenta Giampio Bracchi, Presidente di Fondazione Politecnico di Milano -. Siamo lieti di supportare la Commissione Europea in questo impegno e continueremo a promuovere e organizzare tutte le iniziative che intendono far crescere, all’interno delle aziende, le capacità di leadership dei propri professionisti dell’Information Technology. Riteniamo infatti che l’innovazione nelle imprese passi soprattutto attraverso il grande potenziale della tecnologia digitale”.

Ma a livello italiano cosa si sta facendo?

L’Italia ha sottoscritto, come tutti i Paesi membri, il programma dell’Agenda Digitale, il cui scopo è quello di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. All’interno dei temi dell’Agenda digitale è prevista la figura dell’e-leadership: “Abbiamo completato le linee guida delle competenze dell’e-leader – afferma Franco Patini, Coordinatore e-Leadership Group. – Il nostro obiettivo per settembre è di coinvolgere le Regioni.

Nasceranno infatti 21 agende digitali delle Regioni che dovranno integrarsi con il programma dell’Agenda Digitale italiana. L’e-Leadership è la vera sfida per il rilancio del Paese. La sua cultura nasce a scuola e si arricchisce lungo l’arco della vita lavorativa. Posso dire con grande sincerità – conclude Patini – che le grosse opportunità di lavoro per i giovani, nel futuro, arriveranno principalmente dall’e-Leadership”.

L’incontro di ieri mattina al Politecnico di Milano fa parte di un ciclo di incontri organizzati in 10 nazioni europee per definire l’insieme delle capacità che l’e-Leader deve avere per abilitare l’innovazione nelle imprese, dalle startup alle grandi corporation, dai soggetti privati agli enti pubblici.

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