iOS 7.1: perché non fare il jailbreak

Gira in rete una versione “particolare” del jailbreak di iOS 7.1, sviluppata in Cina e rubata da un corso di formazione

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Si chiama “Pangu” la versione del jailbreak di iOS 7.1 pubblicata su internet qualche giorno fa. Stando agli esperti, si tratterebbe di un reale metodo per aggirare le protezioni di Apple ma con conseguenze pericolose. Se non per altro il fatto che dietro “Pangu” ci sarebbe un team di hacker mai sentito prima e proveniente dalla Cina. Sappiamo tutti di come gli hacker governativi cinesi le tentino tutte pur di rubare informazioni ai nemici statunitensi, sarà questo uno dei metodi?

Di cosa si tratta

Come un normale jailbreak, anche “Pangu” permette di installare sul dispositivo una serie di applicazioni esterne all’App Store, che non hanno i certificati legittimi forniti da Apple. Il jailbreak risulta pericoloso proprio per questo motivo: se iOS è considerata la piattaforma mobile più sicura, il motivo principale è proprio il ferreo controllo che Apple pone per l’ingresso di app nel suo store. Installandone di altre non ufficiali c’è il rischio di incorrere in virus e malware, mettendo in serio pericolo le informazioni personali e i dati sensibili presenti sul dispositivo.

Spy story

Ma non è tutto. Secondo il ricercatore Stefan Esser, gli hacker dietro “Pangu” avrebbero rubato le sue informazioni per realizzare il jailbreak di iOS 7.1. Le falle presenti sul sistema di Apple sarebbero infatti segrete e diffuse da Esser solo durante una sessione di formazione per studenti. Tuttavia, oltre che a seguire le procedure per sbloccare iOS, il ricercatore non si spiega come gli hacker cinesi siano entrati in possesso del certificato di firma del codice che permette di installare il jailbreak su un dispositivo. Il dubbio sulle reali intenzioni di “Pangu” resta: siamo sicuri che non possano arrivare a controllare gli iDevice “jailbrekkati” in remoto con qualche app nascosta? Intanto iOS 7.1.2 è vicino e, a quanto pare, tapperà le falle sfruttate da “Pangu”.

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