Dimension Data presenta i risultati del Network Barometer Report 2014

La percentuale di dispositivi vecchi e obsoleti presenti sulle reti aziendali è la più alta mai registrata negli ultimi sei anni. Le organizzazioni potenziano le proprie architetture di rete per supportare la mobilità aziendale e il cloud

I nuovi dati pubblicati da Dimension Data, specialista di soluzioni IT e fornitore di servizi da 6 miliardi di dollari, rivelano che le organizzazioni continuano a investire in connettività wireless pervasiva all’interno delle proprie reti, ma stanno anche iniziando a capitalizzare nelle infrastrutture di accesso alla rete necessarie per supportare questa connettività wireless.

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Inoltre, la percentuale di dispositivi vecchi e obsoleti nelle reti aziendali attuali di tutto il mondo è al suo massimo storico degli ultimi sei anni, forte segnale che la crisi finanziaria globale degli ultimi anni continua ad avere un impatto persistente ancora oggi.

Questi sono alcuni dei risultati emersi dal Network Barometer Report 2014 di Dimension Data. Pubblicato per la prima volta nel 2009, il report prende in esame i dati derivanti da 288 assessment inerenti 74.000 dispositivi tecnologici presenti nelle aziende di qualsiasi dimensione, appartenenti a diversi settori di mercato e che operano in 32 paesi. Inoltre, i dati provengono dalle rilevazioni degli incidenti di servizio registrati sulle reti dei clienti che Dimension Data supporta.

Raoul Tecala, Business Development Director for Networking di Dimension Data ha commentato: “Secondo quanto riportato nell’ultimo Network Barometer Report, riteniamo che la mobilità aziendale dovrà evolvere per quanto riguarda l’architettura di accesso switch alla rete – dall’essere in gran parte cablata fino ad arrivare a infrastrutture per lo più wireless.

“Quello che abbiano osservato negli ultimi dodici mesi è una crescita continua – circa il 30% – del business wireless. Ma adesso stiamo assistendo anche a un aggiornamento nell’infrastruttura di accesso switch per supportare la connettività wireless. Per esempio, la percentuale di porte di accesso switch gigabite è aumentata da un terzo, tra tutte le porte, dello scorso anno a circa la metà (45%) di quest’anno. Inoltre, la percentuale di switch che supportano link da 10 gigabit è aumentata dall’11% al 23%. Si registra anche un incremento più lieve nella percentuale di porte che supportano la connettività Ethernet: da quasi la metà dell’anno scorso a poco più della metà di quest’anno.

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“L’altro aspetto interessante è che molti degli aggiornamenti degli switch di accesso vengono effettuati quando i dispositivi sono ancora a uno stadio intermedio, del proprio ciclo di vita produttivo. Così, se da un lato, le reti stanno generalmente invecchiando in quanto le organizzazioni tendono a sfruttare i loro asset di rete il più a lungo possibile per risparmiare sui costi, dall’altro, le aziende stanno aggiornando le proprie reti nel momento in cui la necessità di specifiche nuove funzionalità diventa più pressante.

Più del 51% di tutti i dispositivi esaminati, infatti, sono vecchi¹ o obsoleti². Inoltre, il 27% di tutti i dispositivi si trovano ad uno stadio avanzato del proprio ciclo di vita e a uno stato in cui i vendor iniziano a ridurre il supporto.

Per quanto riguarda il fenomeno della senescenza e dell’obsolescenza dei dispositivi di rete, Raoul Tecala, ha commentato, “negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento costante della percentuale di dispositivi vecchi e obsoleti, forte dell’ipotesi tradizionale di un imminente ciclo di aggiornamento tecnologico. Ciò nonostante, i nostri dati mostrano che in realtà le organizzazioni stanno cercando di sfruttare i propri asset di rete più a lungo del previsto.

Tecala sostiene che esistono tre elementi principali che guidano questa tendenza. In primo luogo, a seguito della crisi economica, le organizzazioni stanno mantenendo un focus costante sulla riduzione dei costi – in modo particolare sulla riduzione dei budget in conto capitale. Secondariamente, c’è una crescente disponibilità e un maggiore utilizzo dei modelli ICT al consumo as-a-service che riducono il bisogno delle organizzazioni di investire nelle proprie infrastrutture. Infine, l’avvento di reti programmabili software-defined potrebbe essere una delle motivazioni per cui le organizzazioni sono in una fase di “stallo”, in attesa di scegliere e implementare nuove tecnologie – un fattore che diventerà più influente nei prossimi 18-36 mesi.

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“Prevediamo che la crescita del cloud, mobilità e del numero di “oggetti” connessi” apporteranno ulteriore stress alla rete e che i clienti dovranno rivedere la propria architettura di rete, non i singoli dispositivi,” ha spiegato Tecala.

Analizzando i dati da una prospettiva territoriale, Americhe, Asia Pacifica ed Europa mostrano un incremento considerevole nella percentuale di dispositivi vecchi e obsoleti mentre Australia e Medio Oriente & Africa (MEA) sembrano avere registrato un miglioramento marginale rispetto allo scorso anno. “Molti di questi incrementi possono essere spiegati dalle macroeconomie. La spesa di rete è spesso proporzionale alle condizioni economiche regionali: rallenta durante i periodi di crisi e accelera nei tempi di crescita.

“L’anno passato, Australia e MEA hanno registrato la più alta percentuale (più del 50%) di dispositivi vecchi e obsoleti rispetto ad Americhe (37%), Europa (41%) e Asia Pacifica (44%). Questo trend rispecchia il rallentamento economico di MEA e Australia. Allo stesso tempo, il crollo in Asia Pacifica ha inflazionato la percentuale regionale di dispositivi vecchi. Le Americhe hanno continuato a registrare una crescita costante attestandosi una delle percentuali più alte di dispositivi vecchi, anche se non così alta come in altre regioni,” ha aggiunto Tecala.

Altre statistiche interessanti in merito alle reti vecchie e obsoleti del Network Barometer Report 2014 includono:

• incrementi sostanziosi in tre mercati verticali: servizi finanziari (+13%); pubblica amministrazione, sanità e istruzione (+11%); e service provider e telecomunicazioni (+33%). Nei settori dei servizi finanziari e pubblica amministrazione, sanità e istruzione l’incremento della percentuale dei dispositivi vecchi e obsoleti supporta la visione di Dimension Data che la crisi finanziaria globale di questi ultimi anni continua ad avere effetti attuali. Il risultato è una tendenza a sfruttare gli asset di rete più a lungo in questi settori a causa di una mancanza di fondi per il refresh tecnologico, se non ritenuto critico.

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• Nel settore dei service providers e telecomunicazioni l’invecchiamento degli asset potrebbe essere dovuto a diversi fattori. I service provider e le aziende di telecomunicazioni sono organizzazioni tipicamente solide dotate di uno staff operativo notevole e processi di supporto relativamente maturi per gestire le proprie infrastrutture di rete. Queste organizzazioni possono quindi permettersi di correre un rischio maggiore che deriva dall’invecchiamento delle reti.

“In generale, stiamo vedendo che le organizzazioni ricorrono sempre più a un approccio economico e sono più disposte a rischiare arrangiandosi con attrezzature vecchie – talvolta per evitare investimenti a tutti i costi. In generale, non c’è niente di sbagliato nello sfruttare gli asset il più a lungo possibile, suscettibile a standard organizzativi e policy di conformità e piani architetturali per soddisfare i requisiti di business.

“L’unica cosa davvero importante che le organizzazioni possono fare per garantire che le proprie reti supportino il business è investire nei propri strumenti e processi operativi di supporto,” ha dichiarato Tecala sottolineando che la gestione delle problematiche e dei cambiamenti è particolarmente importante.

“Tuttavia, sarebbe auspicabile che i cambiamenti di un’architettura di rete fossero guidati dalle le necessità di business piuttosto che eseguire semplicemente il refresh tecnologico al fine di evitarne l’obsolescenza,” ha concluso Tecala.