Le autorità per la difesa della privacy canadese e olandese hanno accusato il servizio di messaggistica di violare la privacy degli utenti. Gli utilizzatori di iOS6 sembrano esclusi da questa lista
Mentre Google e Twitter avvertono che le ingerenze dei Governi in materia di dati personali diventano sempre più pressanti, WhatsApp è stato accusato dalle agenzie per la protezione della privacy canadese (OPC) e olandese (CBP) di non tutelare la privacy dei propri utenti.
Il problema è nella rubrica
A WhatsApp, che sembrava potesse essere acquisito da Facebook, viene contestato il fatto che una volta effettuata l’iscrizione al servizio, l’app richiede l’accesso alla rubrica telefonica dell’utente per conoscere quali persone siano già utenti del servizio di messaggistica. I numeri di quelle persone che non usano WhatsApp non vengono però cancellati ma rimangono nei server dell’azienda anche se criptati. La cosa non riguarda gli utenti Apple perché con iOS 6 e la sua ultima versione aggiornata è stata introdotta la possibilità di aggiungere manualmente i numeri da verificare senza l’obbligo del controllo automatico.
Non solo WhatsApp
Anche altre aziende stanno riscontrando problemi con la sicurezza dei dati personali degli utenti. Sony è stata multata di 300mila euro per l’attacco a Playstation Network dell’anno scorso, Skype è stato accusato di non garantire la sicurezza dei dati personali prima dal Garante per la privacy italiano e poi da altre associazioni in una lettera aperta. Il ritorno di Google Maps su iOS è stato certamente ben accolto dagli utenti ma sono sorti anche in questo caso problemi con la sicurezza. Se si teme per il destino dei propri dati personali in Rete esiste un’app in grado di cancellarli definitivamente, DeleteMe.