The Human Face of Big Data

ll volto umano dei Big Data. Si chiama così il rivoluzionario progetto multi-piattaforma basato sul crowdsourcing, ideato da Rick Smolan

Ma la mole “mostruosa” di informazione – che si riversa ogni giorno sui server aziendali – può avere un volto umano? Secondo il creatore della rivoluzionaria serie “Day in the Life” – si direbbe di sì. Il progetto si articola su più punti: un’innovativa app per smartphone; eventi “Mission Control” a New York, Londra e Singapore; un evento dedicato ai giovani di tutto il mondo; un incredibile libro fotografico, contributi scritti, infografici, e un documentario nel 2013. Ma quali sono i volti e le storie che si nascondono dietro migliaia di petabyte di dati al secondo, che corrono lungo connessioni a fibra ottica, da una parte all’altra del Pianeta? Elefanti marini dotati di antenne per mappare gli oceani; un sistema di SMS che previene la vendita di medicinali contraffatti. Smartphone che scoprono la predisposizione dell’utente a diverse malattie. Carte di credito che possono anticipare il tenore della vita famigliare tra due anni. Pillole che trasmettono informazioni sanitarie, direttamene dal corpo umano al medico. Sono queste e tante altre le storie raccontate attraverso il progetto di Rick Smolan.

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The Human Face of Big Data si basa sul presupposto che la visualizzazione in tempo reale dei dati raccolti dai satelliti e dai miliardi di sensori, tag RFID, videocamere dotate di GPS, e smartphone in tutto il mondo, sta consentendo all’umanità di percepire, misurare, comprendere e influire sugli aspetti della nostra esistenza come mai prima nella storia. “The Human Face of Big Data” rappresenta il più ambizioso e affascinante progetto mai realizzato per analizzare l’impatto sociale dei Big Data, reso possibile grazie al generoso supporto di EMC Corporation in qualità di sponsor principale. Altri sponsor che supportano il progetto sono Cisco, VMware, Tableau e Originate. Il potere segreto dei matematici – per citare il celebre libro di Stephen Baker – sarà finalmente svelato? Oppure, i signori dei numeri, che sono in grado di controllare e misurare cosa compriamo, come votiamo, chi amiamo resteranno ancora una volta senza volto?

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UN PROGETTO DAVVERO “BIG”

Il progetto di Rick Smolan si apre il 25 settembre con un evento “Measure Our World”, della durata di ben otto giorni, che invita le persone di tutto il mondo a condividere e confrontare le loro vite in tempo reale, attraverso un’innovativa smartphone app. Inoltre, il progetto prevede una serie di eventi “Mission Control”, in programma a New York, Singapore e Londra (in programma il 2 ottobre). Un’altra iniziativa – “Data Detectives” – è dedicata agli studenti di tutto il mondo, in collaborazione con l’organizzazione non-profit TED (in programma l’otto novembre). Il progetto prevede anche la realizzazione di un incredibile album contenente oltre 200 fotografie, con contributi di noti scrittori (disponibile dal 20 novembre) e un’applicazione per iPad. Il documentario – che racconterà il progetto e i suoi protagonisti – sarà disponibile nel 2013.

«Il mio obiettivo – ha spiegato Rick Smolan – è dare vita a un confronto mondiale sui Big Data, sul potenziale che i dati rivestono, se opportunamente utilizzati e – al contrario – sul pericolo che possono portare, se non gestiti in modo adeguato. I Big Data rappresentano una straordinaria rivoluzione della conoscenza, che sta portando, in maniera silenziosa ma percettibile – un cambiamento profondo, che tocca il business, la ricerca, le istituzioni, il settore sanitario e la vita di tutti i giorni. Se utilizziamo buonsenso e attenzione – in un futuro non troppo lontano – questo nuovo set di tecnologie potrebbe avere un impatto sull’umanità, pari a quello della lingua e dell’arte».