Twitter ha deciso di vietare ai minori di 17 anni il download di Vine. Tra i mini-video presenti sull’app sono numerosi quelli a contenuto pornografico
Il lancio di Vine era stato diretto dallo stesso CEO di Twitter Dick Costolo, che aveva condiviso per primo un mini video di 6 secondi in cui impartiva una lezione di cucina. L’obiettivo era stimolare gli utenti verso una nuova forma di comunicazione basata su video brevissimi, ma i filmati caricati sono perlopiù di carattere pornografico.
Troppe cilp hard, Vine diventa “per adulti”
Nelle policy di Vine non viene specificato quale debba essere il contenuto dei video né è possibile segnalare che è destinato a un pubblico di adulti. Numerosi utenti si sono quindi visti clip pornografiche addirittura nella sezione “consigliate dagli editori”. Apple ha intimato a Twitter, a cui sono stati hackerati 250mila dati utente, di rimuovere i video hard pena l’esclusione dall’App Store. Anche Facebook, ma per motivi diversi, ha deciso di rimuovere la possibilità di condivisione fra Vine e il social network. La nuova versione dell’app 1.0.5 ora informa che Vine è destinata a un pubblico dai 17 anni in su, anche se in realtà non esiste un modo per verificare l’età dell’utente. E’ stata anche aggiunta una opzione per segnalare i contenuti ritenuti offensivi e si può anche bloccare un profilo che condivide video pornografici.