Una mano bionica al posto di quella persa

Walter Visigalli è il primo uomo ad avere una mano bionica al posto di quella persa in un incidente in gioventù. Il paziente dopo 15 giorni è già in grado di scrivere

Nel 2000 il 48enne Walter Visigalli è stato il primo in Italia a subire un trapianto di mano. Purtroppo a giugno di quest’anno l’uomo è stato costretto a rimuovere l’arto innestato chirurgicamente a causa del rigetto. Ieri, presso l’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano a Monza, Visigalli e Marco Lanzetta, il chirurgo che effettuò il primo trapianto, hanno presentato una nuova soluzione che ha già migliorato la vita dell’uomo.

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Una mano bionica senza rigetto

Dopo essere stato il primo a subire il trapianto di mano, Visigalli ora è anche il primo paziente ad essere dotato di una mano bionica. L’arto hitech gli ha permesso dopo solo 15 giorni dall’intervento di guidare, scrivere e raccogliere una palla. La velocità con cui l’uomo ha raggiunto questi traguardi è dovuta al fatto che, sebbene avesse perso la mano a soli 20 anni, aveva già “una rappresentazione cerebrale” del’arto sperimentata attraverso il primo trapianto. La mano bionica è realizzata in allumino e silicone e non presenta problemi di rigetto.

“L’utilizzo di questa protesi di mano bionica – ha spiegato Lanzetta – apre importantissimi scenari per le persone che subiscono amputazioni di arti, e che potrebbe far diventare il trapianto di mano, se fatto in giovane età, una misura temporanea, nel caso vi siano effetti collaterali d rigetto o cali di funzione, come avvenuto per Walter”.

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