Un italiano in Apple

Luca Maestri, 49 anni, sarà da marzo il nuovo corporate controller di Apple per poi, presumibilmente entro un paio d’anni, assumere l’incarico di chief financial officer incarico attualmente detenuto da Peter Oppenheimer. Maestri sarà , quindi, responsabile del conto economico dell’azienda, dei costi e dei profitti

Laureato in economia alla Luiss di Roma, Maestri è stato per oltre ventanni in General Motors, poi in Nokia-Siemens e infine in Xerox. Gli analisti parlano di Maestri come l’uomo giusto per affrontare le nuove sfide dopo una fase di crescita straordinaria.

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Il 2013 si prospetta come l’anno della maturità della tecnologia prodotta da Apple negli ultimi cinque anni. Dopo la crescita tumultuosa di iPhone e iPad la società deve gestire un mercato dove la concorrenza si fa sempre più agguerrita. La piattaforma Android sta conquistando il mercato di massa ed Apple, pur continuando a detenere un importante share di mercato, inizia a mostrare fatica a scalare la classifica e intercettare un audience di consumatori più globalizzato, che ha oggi alternative di acquisto molto più ampie che in passato.

La situazione in Borsa

Sul lato finanziario Wall Street inizia a essere cauto nei confronti del gigante del mobile computing & communication. Per essere in sintonia con le aspettative del mercato finanziario Apple deve instillare nuova adrenalina tecnologica, quell’adrenalina che ha saputo instillare in passato Steve Jobs e che ha determinato la fortuna dell’azienda.

A gennaio del 2009 dopo il crack Lehman Brothers, il titolo quotava 90 dollari. A settembre del 2012 è stato toccato il massimo storico di 702 dollari, una cifra che oggi ci si chiede se potrà mai essere nuovamente toccata. Dalo scorso settembre l’azione Apple ha perso il 29% e vale oggi 500 dollari, cifra corrispondente al valore del febbraio 2012.

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La fine dell’era Apple?

Si è spento l’entusiasmo per Apple? La propulsione del sogno di Jobs si sta esaurendo?  Mah, sarebbe stato ancora più sorprendente se Apple fosse riuscita a oltrepassare gli incredibili risultati raggiunti nel corso del 2012. E’ del tutto fisiologico che la vertiginosa crescita di fatturato ottenuta con il nuovo ciclo tecnologico stia oggi confrontandosi con complessità legate a una ulteriore e progressiva espansione che possa garantire tassi crescita medio annui come quelli registrati nel passato. Nel 2008 il fatturato era di 32 miliardi di dollari, nel 2012 è stato di 155 miliardi. Per mantenere questi dinamiche di crescita servono sforzi eccezionali e, probabilmente, non è sufficiente la rivisitazione di iPhone e iPad nelle modalità in cui è stato fatto nell’ultimissimo periodo.

La complessità del momento che sta vivendo Apple, e che viene oggi sottolineata con l’ingresso di Luca Maestri, è ben rappresentata dal seguente grafico in cui si evidenzia l’andamento di Apple rispetto all’indice Nasdaq. Dopo un anno di crescita ampiamente al di sopra del range del Nasdaq, il titolo in questi mesi sta ora presentando una dinamica regressiva.