Un futuro sempre più mobile in vista a Barcellona

Si apre oggi il MWC, all’insegna di virtualizzazione, cloud, multimedialità

Fino a qualche anno fa, era la “fiera” degli specialisti. Oggi, la chiara sensazione è che il Mobile World Congress, che oggi ha aperto ufficialmente i battenti a Barcellona, rappresenti l’epicentro dell’industria digitale. Lo dicono i numeri, con 7 miliardi di linee mobili e almeno 3 miliardi e mezzo di utenti – la metà degli abitanti del globo. Numeri ormai largamente multipli rispetto a quelli delle linee fisse. Lo dicono le applicazioni e l’evoluzione delle tecnologie. Lo scorso anno gli smartphone venduti sono stati un miliardo, quest’anno i tablet raggiungeranno le vendite dei pc, per superarli poi nettamente. L’ultima novità, il tablet da 12 pollici di Samsung, indica già la volontà di sostituire il pc in ulteriori ambiti. Del resto, oggi i pc che fanno notizia sono quelli che assomigliano ad un tablet. Android, presente su quattro tablet su cinque, sta prendendo il posto di Windows e il salone di Barcellona si apre proprio con l’annuncio che gli smartphone di Nokia, ormai nell’orbita di Microsoft, hanno ora un fratellino basato non su Windows Phone ma, appunto, sull’odiatissimo Android.

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Ma non è tutto: le comunicazioni mobili stanno facendo propri trend tecnologici che sino ad oggi erano nell’hit parade di informatica e computer, come cloud e virtualizzazione. Già, perché ormai, per far fronte alla crescente domanda di traffico, alla complessità generata da diversi operatori, impegnati a far convivere più generazioni di rete, dal 2G di vent’anni fa all’LTE che cresce al ritmo di 40 milioni di nuovi utenti nell’ultimo trimestre, il vecchio, tradizionale approccio delle reti non basta più. Così, ieri sera, Alcatel-Lucent ha presentato la sua visione di rete basata sulla virtualizzazione via software degli elementi, e sul concetto di cloud, per spostare servizi e potenza elaborativa dove serve: l’ultima novità è un’alleanza tecnologica con Intel, che naturalmente non può a sua volta trascurare questa partita. Una sfida che accomuna anche gli altri big delle reti, con Ericsson che a sua volta introduce il concetto delle small cell “as a service” e rivede l’idea di unified management, i cinesi di Huawei che, insieme con il CloudEdge puntano sulla virtualizzazione delle funzioni-chiave delle reti mobili, dall’accesso radio alla rete a pacchetto, oltre a nuove antenne a ultrabanda. NSN, per la prima volta “tutta finlandese” dopo il divorzio consensuale da Siemens, non si sottrae al trend comune presentando, oltre a nuove soluzioni per le small cell, il suo Telco Cloud Management, per spostare nella nuvola, e largamente su piattaforme standard, le funzionalità che servono e dove servono. Sarà questa insomma la scommessa dei prossimi anni, promossa dagli organismi internazionali (l’ETSI) e in grado di rivoluzionare gli aspetti economici e indirettamente anche normativi delle reti.

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L’apertura col “botto” è stata quella degli smartphone di Nokia basati su Android, ma si tratta di una versione personalizzata del sistema operativo, che tende a rimandare allo store di Windows Phone invece che a Google. I nuovi modelli, con interfaccia simil – Lumia, partiranno dai mercati emergenti.

La chiusura della stessa avverrà con l’attesissima presentazione, che potrà essere seguita in streaming, del nuovo Galaxy 5, insieme con la nuova versione dello smart-watch della casa coreana. Poco prima, alle 18 e sempre seguibile in streaming, Mark Zuckerberg, spiegherà come Facebook intende raggiungere nei prossimi anni quei cinque miliardi di utenti nel mondo che ancora le mancano. L’acquisizione di Whatsapp (la cui panne ai server ha seminato il panico sabato sera per alcune ore) in fondo vuol dire anche che la rete sarà sempre più mobile e per questo più universale.