Un equipe di scienziati statunitensi ha modificato un batterio per fargli produrre un carburante a impatto zero sfruttando un procedimento simile alla fotosintesi
Negli Stati Uniti si stanno studiando metodi per sfruttare le capacità di alcuni batteri per produrre combustibile. L’Università dell’Arizona ha pensato di utilizzare le proteine usate da alcuni batteri per produrre idrogeno puro per ricaricare le batterie di PC e smartphone. L’Università della Georgia, invece, ha scoperto un metodo per convertire l’anidride carbonica in combustibile sfruttando un bacillo modificato geneticamente.
Il batterio crea combustibile dalla CO2
Gli scienziati hanno modificato il DNA del Pyrococcus furiosus, che si nutre di carboidrati vicino ai vulcani sottomarini, permettendogli di riprodurre un processo simile alla fotosintesi a temperature più miti. Poi hanno usato l’idrogeno per creare una reazione chimica all’interno del batterio e produrre così un carburante naturale e a inquinamento zero poiché espelle lo stesso quantitativo di CO2 utilizzato per avviare il processo. Michael Adams, a capo della ricerca, ha spiegato: “Grazie alla scoperta, siamo in grado di eliminare le piante come intermediari e di estrarre l’anidride carbonica direttamente dall’atmosfera per trasformarla in prodotti utili, senza dover passare attraverso elementi ricavati da biomasse altrimenti utili per l’alimentazione, come la coltivazione delle piante e l’estrazione degli zuccheri”.
Non del tutto green
Sebbene il processo in sé sia del tutto naturale, l’idrogeno utilizzato per avviare la reazione viene estratto da combustibili fossili come il gas naturale. “Nella ricerca a lungo termine ci auguriamo di poter utilizzare idrogeno da fonti rinnovabili biologiche, come da alghe fotosintetiche o rifiuti dei prodotti di fermentazione”, ha concluso Adams.