Turchia: dal 30 marzo Facebook e YouTube bannati

Il premier Erdogan vuole rendere illegali le due piattaforme nel paese. Ecco perché 

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Non sarà semplice cancellare con una legge la popolarità di Facebook e YouTube in Turchia. Il motivo, oltre che ideologico è sostanziale: sono 76 milioni gli abitanti turchi con un’età media di 27 anni e, in tutto, una popolazione di navigatori e iscritti ai social superiore dell’Italia. Non curante della massa che si ritroverebbe contro, il primo ministro turco Recep Tayyp Erdogan ha deciso di portare avanti l’idea di bannare le due piattaforme dal paese qualora venisse rieletto dopo gli scrutini del 30 marzo.

Censurare il social web

Secondo Erdogan, il partito per cui milita, l’Akp, avrebbe già in canna diverse misure per limitare l’ascesa del 2.0 nella vita dei turchi, come se la primavera araba non avesse già mostrato quanto forte sia il legame tra il social web e i giovani della Turchia. “Abbiamo previsto, dopo le elezioni del 30 marzo – ha detto – un’interdizione di YouTube e Facebook”. E’ chiaro che la mossa abbia l’obiettivo di censurare le numerose prove che incastrano il premier in alcune vicende riguardanti la corruzione nel settore dell’edilizia e alcuni terreni magicamente divenuti edificabili. Non è un caso che tali prove siano state diffuse proprio su internet, mezzo principale per far conoscere al mondo i presunti malaffari di Erdogan.

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