Il CEO di Apple parlerà al Senato statunitense il prossimo martedì. Nel suo discorso chiederà una minore tassazione sul rietro di capitali dall’estero e riportare così la produzione dei Mac nel Paese
In una intervista al Washington Post il numero uno di Apple Tim Cook ha parlato ancora del possibile ritorno della produzione di Mac negli Stati Uniti. Nel suo intervento al Senato previsto martedì 21 maggio, il CEO di Cupertino, che alcuni stakeholder vorrebbero sostituire, chiederà di rivedere la tassazione sul rimpatrio dei capitali dall’estero. Per Cook, così come altre aziende, le imposte sono troppo alte.
Stabilire una cifra ragionevole
“Se date uno sguardo alla questione oggi, per rimpatriare capitali negli U.S.A. è necessario pagare al Fisco il 35% di quei capitali. E’ una cifra molto alta. Non stiamo proponendo che sia zero. So che è quello che credono molti dei nostri colleghi. Ma io non la vedo così. Però penso che quella cifra debba essere ragionevole”, ha dichiarato Cook. Il rimpatrio di contante da parte delle aziende USA sarebbe un vantaggio anche per il Governo in termini di occupazione e sviluppo. J.P. Morgan, i cui dipendenti sono stati spiati da Bloomberg, ha stimato che oltre mille aziende statunitensi generano all’estero 1.700 miliardi di dollari.
Apple paga tutte le tasse negli USA
Cook in un’altra intervista ha voluto ribadire che l’azienda da lui guidata paga tutto il dovuto al Fisco al contrario di quello che affermano alcuni quotidiani del Paese. “Posso dirvi inequivocabilmente che Apple non incanala i suoi profitti statunitensi verso l’estero. Non lo facciamo. Paghiamo le tasse sui prodotti che vendiamo negli Stati Uniti e paghiamo ogni dollaro che dobbiamo. Vorrei essere molto chiaro su questo punto”, ha ribadito il CEO di Apple.