Sviluppare app sarà il lavoro del futuro: 3 milioni di posti in più entro il 2018

Anche chi da bambino aveva già una passione esagerata per i computer e l’informatica, non avrebbe probabilmente mai immaginato un futuro lavorativo così promettente: l’incredibile boom del mercato delle app creerà infatti 3 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2018, con ricavi previsti per 63 miliardi di euro.
Cifre da capogiro, che soprattutto in un momento come questo di crisi nera per il lavoro in Italia, fanno ben sperare gli ‘smanettoni’ dell’informatica, confermando che quella dello ‘sviluppatore di app’ potrebbe rivelarsi davvero la professione del futuro. E ad attestarlo sono i dati elaborati dalla società americana GigaOm per conto della Commissione europea. Calcolando poi che il costo medio di un’app va dai 50.000 ai 300.000 euro, è facile rendersi conto del business che gira intorno a questo mercato.

Una nuova speranza

“Di fronte alla crescente disoccupazione giovanile – ha commentato Neelie Kroes, il commissario europeo per l’Agenda Digitale – queste cifre mi danno nuova speranza. Quello delle app è un settore dell’economia digitale in cui l’Europa può davvero avere buon gioco. Ma restano da affrontare i problemi sul fronte della connettività e della frammentazione. Ecco un altro motivo per completare il cammino sul mercato unico delle telecomunicazioni”.

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Ma se in Europa gli altri paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna si sono già mossi seguendo il vento del cambiamento e nella direzione della tecnologia, fiutando il business in corsa, l’Italia resta come sempre un po’ indietro, ad aspettare non si sa bene cosa.

Italia, fanalino di coda

L’UE è quasi allo stesso livello degli Stati Uniti, con ricavi molto simili (42%), mentre il nostro Paese non riesce mai ad ottenere risultati significativi nel lancio delle proprie app nel mercato estero. Rimaniamo sempre confinati nel mercato nazionale. Inoltre un altro fattore che potrebbe arginare la crescita dell’Italia in questo settore è un possibile gap di connettività rispetto agli Stati Uniti.

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Staremo a vedere, ma intanto per i giovani il consiglio è quello di puntare tutto sul cavallo vincente!