Snowden e il libero spionaggio britannico

Un accordo tra NSA e GCHQ permette di controllare gli amici degli amici di un singolo individuo. Così si arriva a monitorare molto di più del consentito

 

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Nel 2007 il Regno Unito ha dato il via, assieme alla National Security Agency, a un vasto programma di spionaggio, teso a spiare i cittadini della Regina ben al di là di ipotesi di terrorismo. In un’indagine congiunta tra il Guardian e il Channel 4 britannico, si scopre che i documenti di Snowden sono la “prima prova” che spiega come il Regno Unito lasci la NSA monitorare, analizzare e memorizzare i tabulati telefonici, dati internet e la posta elettronica degli utenti in UK.

Tre gradi di separazione

Si raggiunge in questo modo quello che la NSA chiama “modello di vita” o “catena di contatti“, il che consente all’agenzia di monitorare le attività fino a tre stati di separazione dal primo target. Il Guardian aveva pubblicato una mappa interattiva che spiega come l’Agenzia riesce ad arrivare agli amici degli amici degli utenti spiati nel Regno Unito. Il tipico esempio è un utente Facebook che ha pochi amici, diciamo 190. Con un triplo salto, la NSA può arrivare a spiarne più di 5 milioni. Così una persona non ha bisogno di parlare effettivamente di terrorismo per attirarsi il sospetto delle forze dell’ordine. Basta che nella sua cerchia ci sia chi lo fa per essere automaticamente inglobato nella lista dei controllati.

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