PRISM: il manuale del perfetto 007

Nuovi dettagli sul mega programma-spia della NSA mostrano l’esistenza di notifiche su accessi alle email, messaggi inviati e utilizzo delle chat. E’ la più grande violazione privacy della storia

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E’ accaduto quello che dalla NSA speravano non accadesse mai. Il Washington Post ha pubblicato altre slide inerenti il funzionamento di PRISM, il programma utilizzato dai federali per spiare “certi americani”. Si scopre che gli agenti possono tenere traccia degli eventi in tempo reale, come ad esempio il momento esatto in cui si accede al proprio account di posta elettronica o si invia una mail oppure quando fate login ai principali servizi di chat delle aziende “amiche”, come pensiamo sia per Skype e Facebook. 

Privacy, questa sconosciuta

I nuovi documenti su PRISM fanno ulteriore luce sul programma lasciando dedurre che fino ad ora qualcuno ha mentito. Le reciproche accuse di NSA a brand che sapevano, e le risposte ricolme di “innocenza” oramai non tengono più. Il dubbio sull’utilizzo consapevole della tecnologia per spiare gli utenti non è più un dubbio, sembra molto più certo che prima. 

 

slide prism nuove

 

Nei documenti rilasciati ieri è ben chiaro che il flusso con il quale PRISM colleziona dati (PRISM Collection Dataflow) era stato studiato appositamente per lasciar passare le informazioni dalle fonti alle principali agenzie governative come FBI e CIA. Questo vuol dire che c’è un sistema hardware installato dal governo presso i datacenter delle aziende controllate. Se così non fosse, allora non si spiegherebbe la specifica metodologia utilizzata per catturare i dati personali. 

Dimmi quello che fai e ti dirò chi sei

Del nuovo elenco pubblicato, che racconta quello che la NSA può spiare, sorprende non tanto l’ampiezza quanto la velocità con cui i dati vengono rilevati. Per farlo è abbastanza chiaro che debba esservi la collaborazione implicita o meno dell’azienda spiata. Ovvero: come faccio a sapere a che ora una persona si è connessa a Twitter, Facebook o Skype se non è la stessa società a dirmelo. Al contrario ci sarebbero i presupposti per l’azione legale più grande della storia. Le aziende spiate contro il governo che, di fatto, hackerava i loro sistemi rubando tracce e log di navigazione. Ma più passa il tempo più si prospetta all’orizzonte una sempre maggiore collaborazione tra i due soggetti, con i navigatori ignari vittime. 

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