Un giovane ha progettato il primo smartphone realmente “fai-da-te”. Per ora è solo un’idea ma le premesse per un successo ci sono tutte
Vi è mai capitato di rompere lo schermo del vostro iPhone, l’audio del BlackBerry o la microUSB del Samsung? Ore, giorni, settimane in attesa del servizio clienti e dell’assistenza che vi riconsegnerà il terminale riparato, spesso con un esborso da parte vostra. Se spesso la colpa dei danni è degli utenti, può capitare che vi siano anche difetti di costruzione che vengono fuori con il tempo, rendendo impossibile una restituzione al venditore nel periodo regolamentato. La soluzione migliore sarebbe ripararsi tutto da soli anche se le competenze richieste sono spesso alte.
Telefono ai blocchi di partenza
Da qui l’idea di Dave Hakkens, un giovane che ha teorizzato la costruzione di Phoneblocks, ovvero il primo smartphone “Lego” della storia. Si tratta di un dispositivo fatto a strati. Batteria, memoria, CPU, antenne e jack, sono tutti smontabili e aggiornabili a piacimento, rendendo più semplice la vita agli utilizzatori. Nel caso si dovesse guastare una parte del telefono, basterà comprare quel pezzo e aggiustarlo da sé con il solo compito di smontare il blocco difettoso e sostituirlo con il nuovo.
Prima il Moto Maker
L’idea è intrigante e nemmeno tanto nuova. Motorola con il suo Moto X ha dato il via al progetto “Moto Maker” tramite cui gli acquirenti possono decidere di personalizzare il dispositivo che compreranno scegliendo il colore, la ram, lo storage e perfino il messaggio di avvio. Come la prenderanno i produttori? Di certo Phoneblocks non è un progetto semplice da realizzare, se non altro per la cifra che ci vorrebbe per mettere in piedi un processo di produzione “uniforme” che realizzi i cellulari e i singoli componenti in blocco. Tuttavia la progettazione c’è, manca l’investor che ci metta l’impegno, e i soldi.