Una corte olandese ha obbligato Samsung a ritirare dal mercato i suoi Galaxy S versioni I e II e a pagare un risarcimento. L’azienda coreana ha aggirato il blocco delle vendite con “blue flash” ma dovrà comunque pagare
Questa volta Samsung è stata costretta ad arrendersi. La corte olandese di Rechtbank ‘s-Gravenhage ha imposto all’azienda coreana il ritiro dei suoi smartphone Samsung S I e Samsung S II a partire dal 27 giugno 2011 perché violavano un brevetto di Apple in un’app per la gestione fotografica. In più dovrà risarcire la Mela con un indennizzo per ogni modello venduto.
Samsung aggira il blocco ma deve comunque pagare
Samsung in realtà ha trovato il modo per aggirare il ritiro dei device fornendo i suoi smartphone di “blue flash”, che ha sostituito le modalità di scorrimento tra le fotografie che violava il brevetto Apple. Inoltre, fortunatamente per Samsung, i modelli incriminati non sono ancora molto richiesti nei Paesi Bassi.
L’azienda coreana dovrà comunque pagare un risarcimento di 100mila euro per ogni giorno di violazione e sarà tenuta a fornire ai giudici dell’Aia tutti i dati delle vendite a partire dalla data di inizio ritiro.