NSA e i big della Silicon Valley: nemici amici

Uno scambio di e-mail fra il co-fondatore di Google, Sergei Brin, e il direttore della NSA conferma che le aziende della Silicon Valley erano in buoni rapporti con l’intelligence USA

Allo scoppio dello scandalo Datagate le grandi aziende della Silicon Valley, che sono state accusate di aver stretto un accordo per mitigare gli stipendi per i rispettivi dipendenti, hanno subito dichiarato la propria estraneità alle attività di spionaggio effettuate dalla National Security Agency (NSA). Google, Microsoft, Facebook, Apple e molti altri, si sono scagliati anche con toni piuttosto accesi nei confronti dell’operato dell’intelligence statunitense. I loro rapporti però potrebbero non essere così tesi come si pensava.

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Google e la NSA collaboravano

Al Jazeera ha pubblicato uno scambio di e-mail del 28 giugno 2012 fra Sergey Brin, co-fondatore di Google, e Keith Alexander, ex direttore della NSA. Nel messaggio, il numero uno dell’intelligence USA, che ha spiato Huwaei per avere informazioni sugli hacker cinesi, chiedeva con un tono piuttosto informale all’AD di Mountain View di partecipare a un meeting sulla sicurezza dei dispositivi mobili con altri manager dei big della Silicon Valley. La partecipazione di Google all’evento era definita “essenziale”. Brin rispondeva che purtroppo non poteva partecipare all’incontro per altri impegni e concludeva il messaggio con “mi farebbe piacere risentirci. Grazie! Eric”.

Lo scambio di e-mail non prova un coinvolgimento diretto di Google e soci nel progetto PRISM ma dimostra che le grandi aziende dell’hitech intrattenevano rapporti collaborativi e continui con la NSA. Ciò non aiuta certamente a rafforzare la credibilità di queste aziende nel difendere la privacy dei propri utenti.

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