Analizzare e monitorare la propria attività online. Reputation Manager, società che opera nell’ambito dell’analisi della reputazione dei brand e delle figure di rilievo pubbliche, ha presentato un nuovo sito – My-Reputation – che permette di conoscere la propria identità digitale. Un servizio di primo livello, gratuito, cui eventualmente possono essere aggiunti servizi premium a pagamento. Ogni utente può registrarsi ed effettuare una valutazione gratuita della propria identità digitale.
La nostra reputazione online
Come siamo/appaiamo sul web? Quanto la nostra identità online rispecchia quella offline? Come ci vedono gli altri, cosa pensano di noi gli altri soggetti del web? Come sono le nostre relazioni, la nostra vita sociale sul web? Obiettivi di Reputation Manager, afferma Andrea Barchiesi, Ceo dell’azienda, è dare risposta a tutte queste domande. “Il servizio analizza il proprio ecosistema informativo, le nostre relazioni su web, la nostra capacità d’influenza, la percezione positiva o negativa che si evince dalla rete”, dice Barchiesi.
My-Reputation diventa così il mezzo per valutare la reputazione personale, professionale e sociale ed eventualmente, anche re-ingegnerizzarla. “Tramite la valutazione dell’identità è possibile capire i propri punti di forza e debolezza e intervenire per migliorare, correggere, evidenziare aspetti poco visibili della rete”.
La piattaforma utilizza una logica di ingegneria reputazionale, “una metodologia finalizzata – afferma Barchiesi – alla costruzione e ottimizzazione della reputazione online. L’obiettivo è quello di associare un’immagine online, positiva, coerente, completa e sempre aggiornata”.
L’identità digitale dei politici italiani
Per dare un esempio pratico delle potenzialità della piattaforma, Reputation Manager ha analizzato l’identità di diciotto politici italiani: Alfano, Berlusconi, Bersani, Bindi, Bossi, Casini, Cicchitto, Di Pietro, Fini, Formigoni, Grillo, La Russa, Maroni, Monti, Pisapia, Renzi, Santanchè, Vendola.
I punteggi migliori spettano a Bersani e Grillo, classificati a pari merito. Al terzo posto Renzi.
Sorprende forse, a prima vista – dice Barchiesi – che il comico-politico più famoso del web, e il primo ad aver utilizzato intensivamente Internet per le sue campagne, non registri un miglior piazzamento, ma ciò si spiega con la ponderazione che lo strumento fa a partire dalla tonalità dei risultati. Grillo, infatti, pur avendo un numero molto maggiore di conversazioni online, oltre 10 volte quanto Bersani, ha però una percentuale più alta, doppia (12% vs. 6%) di contenuti negativi”.
Dietro Renzi si piazzano Vendola e Di Pietro. La più positiva identità digitale nell’area politica di centro-destra è quella di Angelino Alfano, che a parità di altri fattori è penalizzato solo dall’essere un tantino meno attivo del leader dell’IDV. Tra i 18 politici analizzati da Reputation Manager, i risultati meno positivi sono stati registrati da Monti, Berlusconi e Bossi.