Microsoft lancia una campagna contro Google dal claim “Scroogled!”. Redmond consiglia di passare ad Outlook per le e-mail poiché Gmail non è sicuro per la privacy dell’utente
Microsoft sembrava aver fatto pace con Google almeno sul piano dei brevetti ma ora è tornata all’attacco affermando che Gmail, il servizio di posta di Big G che permette di avere fino a 5 account diversi su iOS, non è sicuro per la privacy degli utenti e quindi consiglia di passare ad Outlook.com, che ha sostituito Hotmail.
Don’t be Scroogled!
Microsoft porta avanti la sua campagna pubblicitaria contro Google. Sul sito Scroogled!, dove si accusava Mountain View di aver truffato i consumatori nella sezione shopping del suo motore di ricerca, Redmond afferma che Gmail è in grado di leggere il contenuto delle e-mail per poter poi inviare messaggi pubblicitari personalizzati.
La campagna si muove anche sui social network come Facebook e Twitter all’hashtag #scroogled. A sostegno della propria tesi, Microsoft riporta, forse un po’ fuori contesto, le parole di Erich Schmidt, il CEO di Google che ha accusato la Cina di essere il peggior nemico di una Rete libera: “Se hai qualcosa da nascondere, forse per prima cosa non avresti dovuto farla”.
L’azienda guidata da Steve Ballmer, descritto come un despota da un ex dipendete di Redmond, consiglia quindi di passare ad Outlook.com, servizio che ha sostituito Hotmail, perché le scansioni che esegue non sono a scopo di lucro, ma per far funzionare il filtro antispam.
La risposta di Google
Google ha risposto alle accuse affermando che si tratta dell’ultima risorsa di un’azienda che non è in grado di competere con i suoi servizi. Mountain View ha anche sottolineato come siano i computer, e non l’uomo, a visionare il contenuto delle e-mail e che gli algoritmi automatici servono a mantenere il servizio gratuito. “La pubblicità consente di mantenere gratuito il motore di ricerca e molti dei servizi e dei siti che Google offre e siamo seriamente impegnati affinché gli annunci pubblicitari siano sicuri, non invadenti e pertinenti. – afferma un portavoce di Google – Non c’è nessun essere umano che legge le vostre email né tantomeno accede alle informazioni del vostro account Google per inserire gli annunci pubblicitari; la scelta di quale annuncio pubblicitario mostrare viene effettuata automaticamente da un algoritmo, del tutto simile a quello usato per il filtro antispam o per servizi come la posta prioritaria”.
In quanto a privacy nessuna delle due eccelle
Né Google né Microsoft eccellono certamente per la sicurezza dei dati personali degli utenti. Google è stata multata di 22,5 milioni di dollari perché spiava gli utenti con i cookies di Safari e ha rischiato guai ancora più grossi quando era stata accusata di abuso di posizione dominante, salvo poi essere assolta dalla FTC. Inoltre, dopo il suo ritorno su iOS, molti utenti si sono lamentati del fatto che Google Maps utilizzasse la geolocazione in modo ambiguo. Anche Microsoft non brilla certo per trasparenza: Skype, acquistato da Redmond per sostituire Messenger, è stato accusato di non proteggere adeguatamente i dati dell’utente e di mantenerli in memoria dopo la cancellazione dell’account. Il Garante della Privacy ha ieri assicurato che “è più facile cancellare un profilo Skype” ma le indagini continuano.