Più potere ai “like” che ora raccolgono anche i dati dei minorenni per proporre annunci agli amici
Lo scorso venerdì Facebook ha ribadito la sua posizione nell’essere in grado di utilizzare come vuole i messaggi e le informazioni degli account dell’oltre miliardo di iscritti sul suo servizio, tutto a scopo pubblicitario. Il social network ha così annunciato le nuove politiche di privacy in un post sul suo blog. Tra i numerosi punti che fanno discutere vi è quello che riguarda la possibilità di vedere anche i minori negli annunci. Prima c’era bisogno del consenso di un genitori per far si che il nome dei figli fosse utilizzato negli adv: con le nuove politiche tale consenso viene esplicitamente dato nel momento in cui gli adolescent si iscrivono al sito.
Tutto cambia per rimanere uguale
I cambiamenti erano stati proposti da Facebook durante lo scorso agosto, poi richiamati dalla Federal Trade Commission, pressati dai gruppi in difesa della privacy che si erano lamentati a settembre per come Facebook stesse sfruttando i minori. “Abbiamo proposto questi cambiamenti per migliorare il modo in cui spieghiamo le nostre politiche“, ha scritto Erin Egan, Chief Privacy Officer di Facebook, in una nota diffusa venerdì tramite Facebook. “Ma il vostro feedback è stato chiaro – possiamo fare meglio – e ha portato a una serie di modifiche finalizzate al chiarimento“.