Secondo i ricercatori le radiazioni sul Pianeta Rosso avrebbero gli stessi effetti sull’uomo di una tac ogni settimana
La NASA, a cui si può inviare una poesia da recapitare su Marte, afferma che è ancora presto per portare l’uomo sul Pianeta Rosso. Sebbene la tecnologia permetta un viaggio così lungo, le radiazioni non permetterebbero all’uomo di sopravvivere. La notizia è un duro colpo per la missione Mars One e i suoi numerosissimi partecipanti cinesi, desiderosi di colonizzare il Pianeta entro il 2023.
Una tac alla settimana
Cary Zeitlin, della Space Science and Engineering Division del Southwest Research Institute, ha illustrato i dati raccolti dal Radiation Assessment Detector (Rad) installato sul Mars Science Laboratory che ha portato su Marte la sonda Curiosity, la cui attività di esplorazione è stata riassunta in un video di un minuto caricato su YouTube.
“Il Rad ha mostrato una dose media di raggi cosmici pari a 1,8 milliSievert al giorno. La navicella protegge parzialmente: funziona contro le particelle a energia minore, ma altre, più energetiche, possono propagarsi all’interno o scindersi in particelle secondarie dopo aver colpito la struttura.” – ha spiegato la Zeitlin – “In termini di dosi accumulate, è come farsi una tac total body una volta ogni cinque-sei giorni”.