L’Aifa contro le e-cig: “Non aiutano a smettere di fumare”

L’Agenzia del Farmaco ha redatto un documento in cui chiede: divieto di vendita ai minori, nuove regolamentazioni e campagne per informare che le e-cig non fanno smettere di fumare

L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che ha posto un triangolo nero sui medicinali sotto monitoraggio, punta il dito sulle sigarette elettroniche. Secondo l’Agenzia, le e-cig non servono a smettere di fumare ma “possono al contrario riattivare e/o incrementare l’abitudine al fumo e favorire l’utilizzo del dispositivo come nuova via di assunzione di sostanze da abuso”. Si ribadisce quindi il divieto alla vendita ai minori e si sottolineano i problemi di regolamentazione nel settore delle sigarette digitali.

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Le richieste dell’Aifa

In un documento, l’Aifa elenca le problematiche che riguardano le e-cig, che potrebbero presto essere tassate come le sigarette normali. Innazitutto deve essere definita la quantità di nicotina in esse contenuta. Inoltre la presenza di “materie prime farmacologicamente attive” le rende equiparabili ai medicinali e devono quindi essere regolamentate come tali. L’Aifa continua affermando che devono essere stabiliti degli standard di qualità minimi del prodotto a tutela della salute dell’utilizzatore e che anche per quanto riguarda le e-cig senza nicotina debba essere segnalata la pericolosità per l’uomo, in quanto si inala materiale sottoposto a combustione. Infine, cosa più importante di tutte, bisogna informare l’opinione pubblica che le sigarette elettroniche non servono a smettere di fumare.

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