L’università di Pisa è uno degli atenei più longevi e prestigiosi al mondo, uno dei più antichi in Italia, fondato nel 1343. Uno dei punti di forza è il frequente scambio interdisciplinare che avviene tra le tre università della città: l’Università degli Studi di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna.
Non a caso proprio i ricercatori di Pisa hanno ricevuto negli ultimi mesi riconoscimenti importanti, come il premio giapponese per la mano robotica e il raggiungimento in Australia di una velocità internet pari a mille miliardi di bit al secondo. Secondo i dati ANVUR, l’Università di Pisa è la seconda in Italia per innovazione dopo Milano.
Il Centro di Competenza per le tecnologie del calcolo e il cloud (HPC)
Ancora un volta la città toscana si tinge di prestigio grazie alla lungimiranza di aziende internazionali del calibro di Dell e Intel che hanno scelto Pisa per realizzare il primo HPC Competence Center italiano. Il Centro è stato realizzato grazie al supporto di apparecchiature di ultima generazione di Dell e all’implementazione del coprocessore Intel “Xeon Phi”. Al progetto hanno aderito l’IT Center dell’Ateneo pisano e l’innovativo Centro di supporto per la Ricerca Dreams della Scuola Normale dove abbiamo toccato con mano i risultati della convergenza software e hardware dell’apparato.
Non chiamatelo Data Center
Visitando l’infrastruttura realizzata dalla collaborazione di università e aziende internazionali ci si accorge subito che in gioco ci sono competenze diverse e specifiche, tutte con l’obiettivo di spostare più in là il confine tra reale e immaginario. Lungi dall’essere un mero gioco di sovrapposizioni e realtà aumentata fine a se stessa, i risultati del Dreams Lab, supportati dalle fondamenta dell’HPC (non chiamatelo Data Center anche se è quello che può sembrare), aprono nuovi scenari in campi delicati come quelli della medicina e della chirurgia (come si può vedere nel video sottostante).
HPC e Cloud uniti da 2,5 km di fibra
“Questa collaborazione – ha dichiarato Carlo Parmeggiani, Direttore Public Sector di Intel Sud Europa – è molto importante perchè permette di dimostrare la rilevanza che il mondo della ricerca riconosce alle nostre più recenti tecnologie, come valore aggiunto all’High Performance Computing“. Il primo risultato delle innovazioni presenti a Pisa è stata la realizzazione della prima risonanza magnetica Tesla 7 (le normali sono di norma a 1,5) a opera dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Stella Maris”, supportato dall’HPC Cluster della Scuola Normale e dal Cloud Cluster dell’Università di Pisa, uniti da 2,5 km di fibra per un totale di 40 Gb trasferiti.
Come far rivivere la storia
Gli aspetti più ludici del progetto che lega il Centro di Competenza al DreamsLab è senza dubbio la realizzazione di un Cave 3D, una stanza delle meraviglie dove (ri)vivono storie e personaggi del passato grazie all’utilizzo di un “cubo” dove vengono proiettate scenari realizzati al computer, un paio di occhialini 3D e un sensore Kinect. Oltre all’ambito medico dunque, il connubio tra hardware e software permette di esplorare ambienti e paesaggi oramai dimenticati (come il tempio siciliano di Segesta nel video) e aumentare lo studio di materie come la storia e l’archeologia. Una curiosità: prima della realizzazione degli ambienti tridimensionali proiettati nel Cave 3D, i ricercatori del DreamsLab producono l’ambiente in modellini reali grazie a una stampante 3D.