Il test cfDNA che permette di sapere se il feto è dotato di una trisomia 21 dalla decima settimana è disponibile negli USA dal 2011. Presto arriverà in Italia seguito da uno strascico di polemiche
Dal 2011 è disponibile negli Stati Uniti un test in grado di diagnosticare la sindrome di Down nel feto a partire dalla 10 settimana di gestazione. L’esame, chiamato cfDNA, si basa su una semplice analisi del sangue e permette di individuare una trisomia 21 nel nascituro con un margine di errore di quasi lo 0,1%. Considerato meno invasivo della amniocentesi, il test arriverà presto in Italia ma è già accompagnato da numerose polemiche.
Le polemiche
Negli Stati Uniti molti affermavano che il test potesse essere considerato una forma di eugenetica mentre in Italia si contesta il paradosso che sebbene il cfDNA permetta di evitare l’uso dell’amniocentesi ed dell’esame dei villi coriali, considerati ad elevato rischio aborto, sarebbe proprio la prima pratica il miglior modo per convalidare la diagnosi in caso di positività. Gli esperti comunque considerano il cfDNA la via più sicura e tempestiva per individuare la presenza della sindorme di Down.