I pneumologi e le e-cig: “Forse più dannose di quelle tradizionali”

Gli esperti allo European Respiratory Day hanno espresso tutti i loro dubbi sulle sigarette elettroniche. Non solo non fanno smattere di fumare, ma potrebbero fare anche più male di quelle normali

Allo European Respiratory Day, che si è tenuto a Roma dall’11 al 12 giugno, i pneumatologi hanno espresso tutti i loro dubbi nei riguardi delle sigarette elettroniche, che dovrebbero essere presto bandite dai luoghi pubblici. Gli esperti sottolineano come non sia stata ancora dimostrata la capacità delle e-cig di far smettere di fumare, tesi sostenuta anche dall’Aifa, e come spesso il contenuto non corrisponda a quello dichiarato dai produttori. Inoltre, l’uso prolungato potrebbe provocare problemi respiratori. 

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Forse più dannose di quelle normali

Per prima cosa, i pneumatologi affermano che l’uso della e-cig nella maggior parte dei casi sostituisce quella tradizionale. Le e-cig mancano anche di trasparenza nei confronti delle sostanze in esse contenute. “Tra le sigarette elettroniche contenenti nicotina, le percentuali di questa sostanza sono molto variabili tra sigarette della stessa marca. – spiega Francesco Blasi, presidente dell’European Respiratory Society –  “Inoltre si è evidenziata una presenza di nicotina anche tra le sigarette di molte marche che dichiarano l’assenza della sostanza dal loro prodotto”.

Dalla Fondazione Italiana Salute Ambiente e Respiro (FISAR) fanno inoltre sapere che l’uso delle sigarette elettroniche per lungo periodo può provocare seri problemi respiratori. “Le sigarette elettroniche potrebbero essere addirittura più dannose delle normali sigarette”, spiega l’amministratore della FISAR Claudio F. Donner, perché spesso in esse sono contenute “senza essere dichiarate e certificate, diverse sostanze aromatiche delle quali non si conosce la trasformazione chimica una volta che vengono vaporizzate”. Quindi si consiglia che le e-cig seguano un “iter di approvazione almeno come un parafarmaco”.

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