Il genetista J. Craig Venter ha fondato Human Longevity Inc, una startup che si propone di fermare l’invecchiamento attraverso l’analisi del genoma
Identificate le cellule staminali da cui si formano le metastasi del cancro del colon. La scoperta, pubblicata su Cell Stem Cell, è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani coordinato da Ruggero De Maria, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, e da Giorgio Stassi, esperto del Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo. Oltre ad identificare le staminali delle metastasi gli scienziati hanno svelato anche i meccanismi molecolari che ne controllano la capacità di spostarsi nell’organismo attraverso i vasi sanguigni e quelli linfatici, scoprendo che per bloccare la diffusione del tumore è sufficiente inibire l’attività di CD44v6, molecola presente sulla superficie delle delle staminali delle metastasi.
“Il nostro laboratorio ha scoperto per primo l’esistenza delle cellule staminali del tumore del colon alcuni anni fa e ha continuato a studiarle per capire i loro punti deboli – racconta De Maria – Questa scoperta ci permetterà di trovare nuove strategie per distruggere queste cellule e impedire in tal modo che il tumore si diffonda”. Infatti CD44v6 agisce come un vero e proprio interruttore per la formazione delle metastasi. Ad accenderlo sono le citochine, molecole che le cellule utilizzano comunemente per comunicare fra di loro. L’attivazione porta alla colonizzazione da parte delle cellule metastatiche di organi anche lontani dal colon, come i polmoni. Gli autori di questo studio hanno però scoperto che basta spegnere questo stesso interruttore per bloccare la diffusione del cancro.
Ora i ricercatori lavoreranno alla messa a punto di farmaci in grado di spegnere CD44v6 o di aggredire le staminali durante le fasi del loro sviluppo in cui sono più vulnerabili. L’Istituto Tumori Regina Elena prevede di avviare entro il 2015 la prima sperimentazione clinica per valutare l’efficacia di terapie indirizzate contro le staminali per prevenire la formazione delle metastasi del cancro del colon.
Lo scienziato J. Craig Venter, che ha sintetizzato un vaccino per l’aviaria in soli 5 giorni, ha fondato una startup chiamata Human Longevity Inc con l’obiettivo di trovare la chiave genetica che regola l’invecchiamento. Attraverso lo studio del genoma, Venter è convinto di poter rallentare il declino fisico, l’incedere del tempo e creare una medicina personalizzata e predittiva. Attualmente il capitale della startup è di 70 milioni di dollari.
Il DNA nasconde il segreto della giovinezza
Per le sue ricerca, Human Logevity Inc utilizzerà 20 sequenziatori HiSeq X Ten di Illumina, capaci di analizzare un intero filamento di DNA al costo di soli mille dollari. Nei piani della società, il primo anno saranno sequenziati 40mila genomi per arrivare nell’arco di 5 anni ad analizzarne circa 500mila.
“Usando il potere combinato delle nostre aree centrali di competenza, genomica, informatica e terapia staminale, – ha dichiarato Venter – stiamo affrontando una delle più grandi sfide mediche, scientifiche e sociali, l’invecchiamento e le malattie correlate. HLI cambierà il modo in cui la medicina viene praticata, aiutando la transizione verso un modello di medicina maggiormente preventivo e basato sul genoma, che, riteniamo, abbasserà il costo delle cure”.
In attesa dei risultati delle ricerche di Venter, gli esperti consigliano di essere felici e porsi degli obiettivi per rallentare l’invecchiamento.