Il colosso di Mountain View sta completando un database delle immagini di pornografia infantile per velocizzarne il processo di rimozione dalla Rete
Google ha preso un impegno concreto nella lotta alla pedopornografia. Big G ha iniziato dal 2008 a raccogliere e catalogare le immagini di abusi sessuali su minore. “Tutte queste informazioni – spiega David Drummond, Chief Legal Officer di Google – saranno ora integrate in un database cross-industry che consentirà alle aziende, alle forze dell’ordine e alle associazioni a scopo benefico di collaborare per il rilevamento e la rimozione dei contenuti pedopornografici da Internet”. Le immagini, una volta contrassegnate, saranno segnalate alle Autorità e rimosse dai motori di ricerca.
Google, che ha mostrato in un video l’esperienza lavorativa e umana dei suoi stagisti, ha realizzato la banca dati con il contributo della Internet Watch Foundation (IWF) e la integrerà con tutte le segnalazioni delle altre organizzazioni che tutelano i diritti dei minori. Mountain View ha anche stanziato un fondo di 2 milioni di dollari per finanziare gli sviluppatori che si dedicheranno a nuovi software per la lotta alla pedopornografia.
La pornografia in Rete
Attualmente i colossi della Rete hanno iniziato una vera e propria crociata contro i contenuti che possono essere ritenuti offensivi o violenti. Google ad esempio ha vietato la pornografia sui Google Glass. Anche i social network hanno iniziato la propria lotta alla pornografia. LinkdIn ha cancellato le escort dalla sua piattaforma e Vine di Twitter è diventata “vietata ai minori” perché conteneva troppi video hard.