Un precedente importante oltre le Alpi: il Garante per la privacy francese ha inflitto a Google una pesante multa per la violazione di principi nella gestione dei suoi clienti
Je t’aime… moi non plus. Ricordate quando a scuola la maestra metteva in castigo un alunno con le classiche orecchie d’asino oppure seduti con la faccia rivolta al muro in un angolino? Bene, il Cnil, Garante per la protezione della privacy francese ha utilizzato lo stesso metodo con Google, re del web. Reo di non aver rispettato le norme nazionali nella gestione delle informazioni sensibili dei cittadini-utenti, Big G dovrà pagare una multa di 150 mila euro per il reato, oltre alla pubblicazione, per almeno 48 ore, della multa sulla homepage francese.
Causa ed effetto
La pubblica gogna è la conseguenza alla mancanza di una corretta informazione, da parte di Google verso i propri utenti, riguardo alle modalità di raccolta dei dati e ai tempi di conservazione degli stessi. Inoltre, secondo il Cnil, Google avrebbe dovuto chiedere ai suoi utenti il permesso di inserire cookies all’interno dei loro computer, utili per tracciare i click e i siti visitati. La sanzione rappresenta un importante precedente, almeno in Europa, nel rispetto delle indicazioni date dall’Unione all’azienda statunitense che, a questo punto, potrebbe incorrere in multe simili in altri paesi continentali.