I Garanti della Privacy hanno chiesto a Google ulteriori chiarimenti sui Google Glass, oggetto che potrebbe violare la privacy in ogni istante
Avete presente la mascherina verde che indossa Jim Carrey in alcuni film? Allo stesso modo gli occhialini di Google potrebbero trasformarci in onnivori reporter, paparazzi sempre connessi pronti a sbirciare ogni cosa e raccontarla al mondo. Che la paura dei Garanti europei sia questa è chiaro: non si può permettere che in mezzo alla strada, al parco o al lavoro venga utilizzato un dispositivo che permette di filmare, fotografare, cercare informazioni su internet senza farsi scoprire. Un momento…ma non esiste già? Si chiama “smartphone”…
Garanti europei in nome della privacy
L’obiettivo dei garanti è di capire fino in fondo quali sono i limiti che Google imporrà ai Glass per non invadere la privacy delle persone nonché le misure che l’azienda intende prendere per consentire che le regole vengano rispettate. Il documento presentato dal GPEN (Global Privacy Enforcement Network) e firmato anche dal Garante italiano Antonello Soro, è chiaro: Quali informazioni raccoglie Google attraverso i Glass, i famosi occhiali a realtà aumentata? Con chi le condivide? Come intende utilizzarle? Come viene garantito il rispetto delle legislazioni sulla privacy? Come pensa Google di risolvere il problematico aspetto della raccolta di informazioni di persone che, a loro insaputa, vengono riprese e registrate tramite i Glass?
Demonizzare la tecnologia
Una serie di interrogativi che, posti già da qualche mese, potrebbero far desistere gli europei dal dotarsi dei particolari occhialini quando saranno sul mercato. Conviene comprare un device che porta più rischi che vantaggi? Intanto sul web circolano voci sul reale costo dei Google Glass quando arriveranno nel 2014. Sembra che il prezzo abbia subito un netto declassamento. Dai 1500 dollari di cui si parlava all’inizio ora ne basterebbero solo 350 dollari per portarsi a casa i Glass, magari in versione ridotta e con meno funzionalità.
