Google corre ai ripari contro le accuse di scarsa imparzialità

Big G ha inviato all’Unione Europea una serie di concessioni per evitare di incorrere in sanzioni sul trattamento preferienziale verso alcuni clienti sul proprio motore di ricerca

Google, che è stato accusato di violare la privacy degli utenti dai Garanti europei, ha deciso di chiudere una questione che dura dal 2010. In quell’anno a Big G era stato contestato il fatto che il suo motore di ricerca metteva sistematicamente in evidenza, contro ogni logica concorrenziale, i suoi servizi di ricerca verticali, ciò quelli dedicati a servizi specifici.

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Google pone rimedio

Google ha deciso di proporre all’Unione Europea una serie di concessioni per chiudere definitivamente le indagini. Già a luglio 2012 la società di Mountain View aveva preparato una lista di iniziative per mitigare la situazione e a gennaio di quest’anno aveva presentato le proposte definitive per garantire la sua “neutralità”.

Antoine Colombani, portavoce del Comissario Ue per antitrust Joaquin Almunia, ha confermato che l’Europa ha accolto le proposte di Google e le sta ora vagliando: “Stiamo ora preparando il lancio di un test per chiedere il parere degli attori di mercato, inclusi i ricorrenti, su queste proposte di impegno”. La conferma è arrivata in seguito dallo stesso Almunia: “Sto cercando di prendere una decision che includerà impegni legalmente vincolanti sulla base delle proposte di Google”.

I precedenti

Nel 2012 Microsoft, Yelp ed Expedia avevano mosso a Google le stesse accuse di abuso di posizione dominante negli Stati Uniti. Solo l’intervento della Federal Trade Commission aveva salvato Big G da sanzioni dopo il raggiungimento di un accordo. I guai per Mountain View non finiscono però qui. Recentemente il consorzio Fairsearch ha accusato Google di utilizzare Android per “ingannare i clienti, monopolizzare il mercato e acquisire i dati degli utenti”. Almunia a tal proposito ha chiarito che non è stato ancora deciso se aprire o meno un’inchiesta. 

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