Gli astronauti si stampano pranzo e cena

La NASA ha finanziato con 125mila dollari il progetto per una stampante 3D per alimenti

La stampa 3D non serve solo a stampare armi come Liberator, i cui progetti sono stati tolti dalla Rete. La NASA, il cui satellite Kepler potrebbe aver concluso la sua missione di esplorazione, ha dato mandato a Anan Contractor, ingegnere meccanico senior della Systems and Materials Research Corporation di Austin, di creare un sintetizzatore di alimenti, in pratica una stampante 3D di cibo.

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“Stampato” il cioccolato

Basta con i cibi liofilizzati, come quelli che gusterà l’astronauta italiano Luca Parmitano, in futuro i cosmonauti si “stamperanno” da sé il pranzo. Contractor ha ideato un sistema che ricompone le molecole in polvere che compongono gli alimenti (carboidrati, proteine etc.), riuscendo così a creare diversi cibi. Ad oggi, si è riusciti a stampare il cioccolato. Per quanto riguarda il sapore bisognerà aspettare il responso dei gourmet spaziali.

Per rimanere in tema di Spazio, la stampa 3D pu offrire un valido aiuto anche in altri campi oltre l’alimentazione. L’Esa, l’agenzia spaziale europea, ha chiesto a Foster&Partners di realizzare mediante questa tecnologia le future basi lunari per la colonizzazione del nostro satellite.

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