Sul web circolava voce che Facebook avesse violato il diritto d’autore sui contenuti messi online dagli utenti violando le norme sulla privacy
In una nota i vertici del social network, che hanno chiesto ai loro dipendenti di usare Android, hanno voluto affermare fermamente che tutto ciò non è vero: “Tutte le persone che usano Facebook possiedono e controllano i contenuti e le informazioni che pubblicano”.
Gli utenti temono per i propri dati personali
Dopo l’annuncio di Facebook di cambiare il sistema di votazione sulle norme della privacy per avere commenti più pertinenti, si è diffusa su diversi profili la falsa notizia con l’invito a postare sulla propria bacheca questo messaggio: “Come risposta alle nuove linee guida di Facebook, io qui dichiaro che il mio copyright protegge tutti i miei dati personali, le illustrazioni, gli elementi grafici, i fumetti, i dipinti, le foto ed i video etc… (così come descritto dalla convenzione di Berna). Per gli usi commerciali dei suddetti è necessario il mio permesso scritto in ogni situazione!”. Il timore maggiore degli utenti di un social network è infatti quello che i propri dati personali siano venduti alle aziende pubblicitarie per messaggi personalizzati.
CDC ed EPIC contro Facebook
Come era già successo per Google, negli USA le grandi organizzazioni per la tutela del consumatore in Rete, in particolare CDC (Center for Digital Democracy) ed EPIC (Electronic Privacy Information Center), hanno denunciato alle autorità la volontà di Facebook di aggregare in unico profilo i dati provenienti dal social network di Zuckerberg e Instagram. Secondo queste organizzazioni un’iniziativa del genere di fatto cancella l’accordo del 2009 che aveva consentito ai membri di accogliere la policy del gruppo. Anche in Europa è stato aperto il contenzioso perché l’unione dei dati degli utenti in un unico profilo viola le disposizioni Ue sulla data protection.