Facebook Connectivity Lab: Zuckerberg combatte il digital divide con i droni

Zuckerberg ha ufficialmente annunciato la nascita del Facebook Connectivity Lab, un progetto per combattere il digital divide globale grazie a droni capaci di alimentarsi autonomamente

Da tempo il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, che si è detto deluso dall’attività di spionaggio della NSA, ha dichiarato il suo desiderio di portare Internet anche nei luoghi dove l’accesso alla Rete è oggi impossibile. Oggi con un post sul suo social network il CEO di Menlo Park ha confermato il suo impegno in tal senso annunciando la creazione del Facebook Connectivity Lab. “Per collegare il mondo intero saranno necessarie nuove tecnologie”, ha scritto Zuckerberg.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Facebook combatte il digital divide globale anche in seno alla Alliance for Affordable Internet (A4AI) e ha cercato accordi con i provider per annullare i costi di connessione. Vodafone su questo frangente è stata ben poco collaborativa.

Facebook Connectivity Lab, Internet alla portata di tutti

Il Facebook Connectivity Lab è supportato da Internet.org e si avvale del contibuto di ex scienziati della NASA, del National Optical Astronomy Observatory e di Ascent, azienda britannica creatrice di Zephyr, un drone autonomo ad energia solare. Il piano di Zuckerberg per portare Internet a tutti prevede infatti l’utilizzo di veivoli senza pilota e green che funzionino da “modem Wi-Fi volanti”.  Recentemente si è anche parlato della possibili acquisizione di Titan Aerospace, azienda leader in questo tipo di tecnologia, ma per ora si tratta solo di indiscrezioni. 

Anche Google ha indirizzato alcune risorse per combattere il digital divide globale. Il “Project Loon” ideato da Big G prevede l’utilizzo di palloni aerostatici per permettere di connettersi alla Rete anche nelle zone più impervie del pianeta.

Leggi anche:  Digital Customer Experience: le tendenze del 2024 secondo Medallia e Adobe

Nonostante di proclami dei big del web rimane comunque il dubbio che la lotta al digital divide abbia solo formalmente un fine umanitario. In fondo, estendere l’utenze di Internet non farà che favorire il loro business.