Facebook ci mette la faccina

Ora Facebook vuole sapere di che umore sei e per farlo rende disponibili le intramontabili emoticon

In futuro Facebook potrebbe passare da chiederti “Cosa stai facendo?” a “Come ti senti?”. Il social network sta testando la possibilità di inserire negli status delle emoticon che enfatizzano i diversi stati d’animo possibili o specifiche azione come: mangiare, bere, l’ascolto di un certo brano o la visione di un particolare film. L’idea non è nuova, nella prima versione di Myspace, ora rinnovato, esisteva infatti una opzione simile. Gli intenti di questo test potrebbero però essere differenti rispetto al social degli “artisti”.

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Come funziona

“Si tratta semplicemente di una nuova occasione per le persone di rappresentare visivamente, attraverso post Facebook, quello che stanno facendo e come si stanno sentendo” – ha scritto Facebook in un comunicato – “Al momento la funzionalità è disponibile per un ristretto gruppo di utenti. Non è integrato in Graph Search. É solo un piccolo test per vedere se le persone hanno interesse a condividere in maniera più rappresentativa le proprie azioni.”

 

Attraverso le emoticon gli utenti potranno quindi enfatizzare anche visivamente quello che stanno facendo o come si sentono. Se per esempio si è felici basterà aggiungere “:)” o se si sta ascoltando la musica si potrà attaccare al proprio status l’immagine di un paio di cuffie con il nome dell’artista che ha creato il brano. Tutto molto stimolante, ma se ci fosse qualcosa sotto?

Un altro modo per attrarre investitori pubblicitari

Facebook ha registrato un aumento dei ricavi, soprattutto in ambito mobile, ma i titoli in Borsa sono crollati. Gli investimenti pubblicitari sono stati sotto le attese e il social network sta certamente cercando nuove vie per aumentare gli introiti in questo campo.

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Con questa nuova possibilità delle emoticon, Facebook, che ha bloccato Vine con una nuova policy per gli sviluppatori, sarebbe a conoscenza di cosa siamo soliti fare quando viviamo un determinato stato d’animo. Se comunico attraverso il mio status che quando sono triste tendo a vedere un determinato genere cinematografico o ascolto un particolare musicista, Facebook è in grado di inviarmi, la prossima volta che mi sentirò così, una pubblicità personalizzata a seconda delle mie abitudini. Come si legge nel comunicato inviato dal social, i dati non saranno utilizzati per Graph Search, il motore di ricerca pubblicitario, ma è difficile pensare che saranno utilizzati in altro modo.