Il social network impedisce a Vine, l’app di Twitter che permette di creare video messaggi di 6 secondi, di aggiungere nuovi contatti. Facebook si riserva il diritto di non fornire ad app di terzi i dati personali degli utenti
La battaglia nel mondo dei social network si sposta sul piano dei video. Prima il motivo del contendere fra Facebook e Twitter, che si sfidavano a colpi di filtri fotografici, erano appunto le foto. Ora, i due social network sono in conflitto per Vine, l’app del sito di microblogging che permette di condividere mini-video.
Niente dati se non non c’è “valore per gli utenti Facebook”
Youtube aveva risposto a Vine con Capture, l’app che permette di condividere pù facilmente i video caricati sulla propria piattaforma. Facebook invece ha scelto un’altra strada: il cambiamento delle policy per gli sviluppatori. Alcuni utilizzatori dell’app di Twitter avevano notato che alcune funzioni di Vine, che conta fra i video scelti dagli autori anche filmati pornografici, erano state disabilitate su Facebook, come l’opzione per aggiungere nuovi contatti. Il responsabile delle API del social di Zuckerberg, Justin Osofsky, ha spiegato che ciò è dovuto a una nuova politica aziendale, che impedisce agli sviluppatori esterni di utilizzare i dati degli utenti se non portano “valore” a quest’ultimi.
Osofsky ha spiegato che per le app di terzi che intendono “replicare le nostre funzionalità o avviare la loro crescita in un modo che crea poco valore per gli iscritti su Facebook, per esempio non fornendo agli utenti un modo semplice per ritornare a condividere su Facebook, abbiamo adottato delle politiche di contrasto”.