L’Executive Chairman di Google ha chiesto durante una visita a Pyongyang che il web nord coreano sia reso più libero. Una dichiarazione che arriva poco tempo dopo l’eliminazione del filtro anticensura in Cina
Erich Schmidt in una conferenza stampa all’aeroporto di Pechino ha detto di aver esortato il Governo Pyongyang affinché internet sia più libero e accessibile a tutti nel Paese. “Il mondo diventa sempre più interconnesso – ha detto Schmidt – la loro decisione di rimanere virtualmente isolati è destinata ad avere conseguenze sul loro mondo e sulla loro economia”. “Abbiamo vivamente incoraggiato il governo nord-coreano – ha aggiunto Bill Richardson, ex governatore del New Mexico– a diffondere l’uso di internet”.
Un viaggio per promuovere Free and Open Web
Google che si è sempre dichiarato uno strenuo difensore della libertà della Rete ha inviato lunedì scorso una propria delegazione in Corea del Nord, guidata Schmidt, per promuovere la sua campagna Free and Open Web, appoggiata anche da Mozilla. Ed è in questa occasione che il presidente dell’azienda di Mountain View pare abbia chiesto al regime di Pyongyang di liberare la rete dai vincoli dello Stato. La verità è che qualche giorno fa Google ha rimosso il sistema che permetteva agli utenti cinesi quando un contenuto era stato censurato. Un’azione che fa perdere completamente di credibilità le parole di Schmidt.
Sotto ci sono interessi commerciali
La verità è che Google ha interessi commerciali troppo importanti in entrambi i Paesi. In Cina deve battere la concorrenza di Baidu e in Corea del Nord può entrare in un mercato praticamente vergine dalla tecnologia.