Earth Day, quando l’ICT può salvare l’ambiente

Molte aziende dell’IT, e non solo, partecipano con diverse iniziative all’Earth Day, la giornata dedicata alla salvaguardia della Terra

Oggi 22 aprile si celebra l’Earth Day, la 44esima Giornata mondiale dela Terra a cui partecipa anche PEFC Italia. Molte aziende, anche nel campo dell’ICT, hanno partecipato all’evento con diverse iniziative volte a promuovere una maggiore sensibilità nei confronti della tutela della biodiversità, della gestione sostenibile delle risorse idriche e della salvaguardia dell’ambiente in generale.

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Google un doodle per l’ambiente

Google ha dedicato all’Earth Day la home del proprio motore di ricerca. Nel doodle animato è rappresentato un piccolo ecosistema, in cui viene mostrata la vita degli animali e delle piante nell’arco di una giornata. Nell’animazione si vedono fiumi, alberi, fiori, montagne, colline e animali come i pesci, che saltano fuori da un piccolo lago, un orso che sbuca dalla propria tana e in basso un formicaio ricco di vita.

I video per l’ambiente

In molti hanno deciso di realizzare dei filmati per sensibilizzare i visitatori sulle tematiche più disparate: dalla tutela delle specie protette al problema delle risorse idriche. Microsoft ha postato su Bing un video su come l’ICT possa dare un grande contributo alla difesa delle specie in via d’estinzione. In particolare, si sottolinea come lo studio della fauna sud americana sia meno approfondito rispetto a quella europea e nord americana e vengono quindi proposte delle iniziative per colmare questo gap. L’azienda di orologeria Omega ha invece scelto il fotografo ambientalista Yann Arthus-Bertrand per realizzare “Planet Ocean”, un docu-film che racconta le meraviglie dei mari e degli oceani. Il filmato sarà distribuito in Dvd e Blu-Ray dalla Universal e sarà disponibile gratuitamente a tutte le organizzazioni che volessero diffonderlo affinché possa raggiungere una platea più ampia possibile. “Quando Omega mi ha presentato il progetto Planet Ocean” –  ha spiegato Arthus-Betrand – “ho accettato subito: era arrivato il momento di cominciare ad approfondire il problema, di illustrare e denunciare i pericoli che stanno minacciando gli oceani e quindi anche il nostro pianeta. Questo documentario non vuole fare la morale a nessuno, ma piuttosto aumentare la consapevolezza di tutti”.

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