Il nuovo regolamento dell’AGCOM in merito al copyright ha scatenato critiche da più parti. Tanti lo ritengono limitante della libertà di informazione. Altri invece, come la SIAE, lo difendono
Il nuovo regolamento dell’AGCOM sul diritto d’autore ha scatenato un vero putiferio. Molti, come il ministro degli Esteri Emma Bonino e il relatore speciale dell’ONU Frank La Rue, ritengono che il compito assegnato all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ha calcolato la velocità media della rete mobile in Italia, spetterebbe in realtà al Parlamento. Il giurista Fulvio Sarzana ha addirittura creato una petizione per protestare contro l’adozione del provvedimento. Al momento solo la SIAE lo difende.
“La decisione sul diritto d’autore spetta al Parlamento”
Nella relazione che l’ONU invierà all’Italia il prossimo anno e pubblicata dal Corriere della Sera, La Rue afferma: “Uno dei motivi di preoccupazione riguarda il ruolo di AGCOM nella predisposizione di sanzioni in materia di proprietà intellettuale, perché ritengo questa una prerogativa del Parlamento”. “Se l’AGCOM può per legge applicare alcune restrizioni ai contenuti online – spiega il relatore speciale delle Nazioni Unite – la rimozione di un contenuto online dovrebbe essere stabilita dall’organo giudiziario caso per caso”.
Alle affermazioni di La Rue fa eco la Bonino. “Tutte le normative che disciplinano i diritti costituzionali, in particolare se riguardano la libertà di espressione, – afferma il ministro – devono essere approvate dal Parlamento e che, specie laddove si ritiene di dover rimuovere materiale contenuto sul web sia necessario un intervento della magistratura”
AGCOM, non censurare il Web!
Sul portale Sitononraggiungibile.info è possibile firmare una petizione online contro l’introduzione del nuovo ragolamento che permetterebbe all’AGCOM, che ha pensato a nuovi strumenti contro la pirateria, di “rimuovere contenuti da siti internet italiani e di chiudere i siti stranieri, se sospettati di violare il copyright”. “Nessuna decisione che sopprime la libertà della Rete e i nostri diritti fondamentali di accedere alle informazioni – si legge nella petizione lanciata da Sarzana – può essere presa senza la decisione di un giudice. Il Parlamento sta decidendo già di questi temi. Vi chiediamo di rimettere la questione al Parlamento, come prevede la nostra Costituzione”.
SIAE: “Il nuovo regolamento è uno strumento legittimo”
Attualmente l’unica che difende il nuovo regolamento è la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). “Il Regolamento AGCOM – si legge nel comunicato in risposta alle parole del ministro Bonino – nulla ha a che vedere con la violazione dei diritti umani, per contro, rafforza i diritti della proprietà intellettuale che pure sono tutelati dalla stessa Dichiarazione dei diritti dell’uomo all’art. 27”.