L’app mobile di Abine protegge la privacy online cancellando i dati personali che non si vuole far conoscere alla Rete
Per tutti coloro che temono che i propri dati personali entrino nelle mani di malintenzionati o rivenduti a terzi arriva DeleteMe, l’app gratuita di Abine che cancella quelle informazioni che non vogliamo condividere in Rete
Paura di furto di personal data? Ci pensa DeleteMe
Sul web ci sono centinaia di informazioni che ci riguardano. Solitamente le immettiamo volontariamente e spessissimo una volta inserite ne perdiamo le tracce. Immagini che ci riguardano, dati anagrafici, numeri di telefono, tendenza religiosa o politica, situazione patrimoniale, tutte queste informazioni possono essere poi raggruppate per creare quello che è il nostro profilo digitale. “Questa collezione di informazioni – sostiene Sarah Downey, analista di Abine – porta alla creazione di un ’tu digitale’ e sempre più, molte decisioni che riguardano ad esempio la possibilità di ottenere prestiti, accedere ad assicurazioni o persino il fatto di essere assunto, vengono prese in base a questa versione di noi costruita grazie ad Internet”.
Tutti questi dati sono una vera miniera d’oro per le aziende ma anche per hacker e stalker. Sono moltissimi i casi, anche di grandi aziende come Google e Microsoft con Skype, in cui non è chiaro quale sia l’utilizzo dei propri dati forniti. Anche Instagram aveva detto di voler utilizzare le immagini dei propri utenti senza chiedere il permesso ma poi ha fatto un passo indietro.
Come funziona DeletMe
DeleteMe, monitora sul web le informazioni che riguardano l’utente e le elimina nel caso non voglia siano reperibili. Una volta scaricata l’app e aver effettuato l’iscrizione parte la ricerca. L’app poi fornirà un elenco dei dati trovati e l’utente potrà scegliere quali cancellare. Il personale specializzato s’incaricherà di svolgere le pratiche legali per raggiungere la rimozione definitiva. Il primo utilizzo è gratuito mentre per avere uno scanning continuo dei propri dati sul web sarà necessario pagare.
“Sul mercato – continua la Downey – ci sono poche applicazioni che possano rispondere alle preoccupazioni dell’utenza in materia di privacy. Per un numero crescente di persone, i dispositivi mobili costituiscono il mezzo principale per collegarsi online, ed è importante che abbiano a disposizione delle soluzioni per tutelarsi”.
