La sonda della NASA continua a perforare la superifice di Marte. Raccogliendo nuovi campioni, si cercano conferme del fatto che esso un tempo sosteneva la vita
Dopo i problemi tecnici che l’avevano colpita, Curiosity ha ripreso la sua attività di perforazione della superficie di Marte. Il rover della NASA aveva in precedenza raccolto un campione di roccia che, dopo accurate analisi, ha fatto credere agli scienziati che il Pianeta Rosso potesse una volta sostenere la vita. Ora Curiosity sta raccogliendo nuovi campioni per dare una risposta definitiva alla questione.
Si cercano conferme alla vita su Marte
Il 19 maggio Curiosity ha creato un buco profondo 6,6 centimetri e largo 1,6 centimetri, non troppo lontano dal sito esplorato qualche mese fa, raccogliendo un campione di roccia marziana. Secondo le prime analisi, la pietra raccolta ha una composizione più granulosa e questo ha rallentato il processo di erosione. Questo significa che è più semplice capire se i minerali di cui è composta appartenevano o meno a un antico alveo di un fiume.
Recentemente gli scienziati hanno scovato la più antica fonte d’acqua sulla Terra, nascosta in una miniera canadese. L’analisi di questa sorgente, formatasi in condizioni simili a quelle presente primi anni di vita di Marte, permetterà con il confronto dei dati raccolti da Curiosity di stabilire se un tempo Marte ha sostenuto o meno la vita.