Gli scienziati sono riusciti a prelevare il sangue da un esemplare dell’animale vecchio di 10mila anni ritrovato in Russia
Sulle isole siberiane Novosibirsk, in Russia, è forse avvenuta la più grande scoperta della paleontologia. L’equipe di ricercatori della North Eastern Federal University guidata dal Prof. Semyon Grigoriev ha trovato i resti di una femmina di mammut perfettamente conservata nei ghiacci. La mancanza di sbalzi termici ha permesso di recuperare il sangue dall’esemplare vecchio di 10mila. Il mammut ritrovato doveva avere 50-60 anni quando è deceduto.
Il clone di un mammut
La possibilità di estrarre il sangue da un animale così antico a temperature così basse (-10 gradi di media) ha sorpreso gli stessi scienziati che hanno ipotizzato che i mammut fossero dotati di un sistema di “antigelo naturale”. Il ritrovamento permetterebbe, in teoria, di ricreare l’animale estinto attraverso la clonazione. Un gruppo di scienziati sud coreani ha già richiesto un campione per analizzarlo e ridargli vita.
E’ comunque ancora presto per cantar vittoria. “Speriamo che almeno una cellula vivente del mammut sia stata conservata come farebbe pensare la buona condizione della carcassa”, ha affermato Grigoriev.