Su Twitter è nata una campagna chiamata #BringBackOurGirls per riportare a casa le 200 studentesse rapite in Nigeria
Il web si è mobilitato per salvare le 200 studentesse nigeriane rapite il 14 aprile dai militanti Boko Haram ostili al governo di Abuja. Come dichiarato dai vertici del gruppo jihadista, le ragazze saranno vendute come schiave in Paesi come Camerun e Ciad o diverranno spose bambine. Come è successo altre volte, il popolo di Internet ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica questa terribile vicenda per porvi rimedio nel più breve tempo possibile.
#BringBackOurGirls
Su Twitter la giovane attivista pakistana Malala Yousafzai, ferita ad appena 13 anni in un attentato per la sua lotta a favore dell’istruzione per le donne, ha lanciato la campagna #BringBackOurGirls. In poche ore migliaia di persone comuni, divi dello spettacolo e personaggi di spicco come la First Lady USA Michelle Obama hanno postato sul social network una propria immagine mentre mostrano un cartello che recita “ridateci le nostre ragazze”. Al momento non si sa ancora nulla del destino delle studentesse nigeriane ma diversi Paesi come Stati Uniti, Cina, Regno Unito e Francia, si sono mobilitati per riportare alle proprie famiglie le giovani rapite.