Architettura e spazio, Foster+Partners stampa in 3D la base lunare dell’Esa

Lo studio di architettura Foster+Partners ha vinto un concorso indetto dall’Esa con un progetto di base lunare, costruita con una stampante 3D, che sfrutta la polvere del satellite come materiale edilizio

L’Agenzia Spaziale Europea ha scelto lo studio Foster+Partners per realizzare i prototipi delle sue basi lunari. La struttura realizzata dai designer utilizza la polvere che ricopre la superficie del nostro satellite, la regolite, come materiale edilizio. Attraverso una stampante in 3D è possibile realizzare un materiale simile alla carta che dopo un particolare trattamento diventa il “mattone” per la base spaziale, ideata per 4 persone.

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Una casa sulla Luna

Xavier De Kestelier dello studio Foster ha spiegato i vantaggi della regolite: “Anche per i progetti sulla Terra in luoghi estremi cerchiamo di utilizzare i materiali disponibili sul luogo. Negli anni Sessanta e Settanta sono stati fatti molti test sulla polvere lunare e proprio da questi studi siamo partiti per calcolare lo spessore che la struttura dovrà avere”. Questo materiale non solo è abbandonate sulla Luna, ma è anche in grado di sopportare i raggi gamma che senza atmosfera non sono schermati. Il luogo scelto per la costruzione della struttura, composta da celle stagne e una camera pressurizzata, è vicino al cratere Shackleton, in una posizione dove riceve quasi costantemente la luce solare.

Stampata in 3D

L’azienda britannica Monolite ha utilizzato la sua stampante 3D D-Shape per la realizzazione del prototipo del materiale da costruzione. Unendo una roccia basaltica molto simile a quella lunare con ossido di magnesio hanno ottenuto un composto, inizialmente simile alla carta, che può diventare la base per una struttura nello spazio. Nel futuro l’Esa spera di poter utilizzare strutture simili per l’esplorazione di Marte, che secondo la NASA è ancora privo di inquilini alieni

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